Dieci anni per le linee junior e 40 d’attività. Intervista Più che una sfilata, quella delle linee Roberto Cavalli Angels e Roberto Cavalli Devils – entrambe affidate in licenza alla storica azienda marchigiana Simonetta – al recente Pitti Bimbo sembrava una riunione di famiglia. Infatti, in prima fila al bordo della passerella lo stilista fiorentino era accompagnato dalla moglie Eva e da figli e nipoti. Un parterre d’eccezione per festeggiare un doppio compleanno: i 40 anni dell’attività dello stilista fiorentino e i 10 anni delle linee junior. “Il più bel regalo per i miei 40 anni di attività – dice Roberto Cavalli – è tornare a sfilare a Firenze. La mia storia di designer è partita proprio da qui, dalla passerella della Sala Bianca nel settembre del 1979. Il mio sogno più grande è fare l’ultima sfilata della mia carriera con la collezione donna qui, nella mia città. Dopodiché potrò tranquillamente lasciare lo scettro ai miei figli”.
Dal suo punto di vista privilegiato, come è cambiato il mondo della moda in questi anni?
Sicuramente 40 anni fa la moda era qualcosa di assolutamente diverso da ciò che è oggi. Sento molto la mancanza di quella libertà di espressione che ha accompagnato i miei esordi. Oggi questa eccessiva industrializzazione tarpa molto la nostra creatività. Quello che più mi dispiace e che non si possa più tornare indietro.
Molti si lamentano dell’eccessivo costo dei prodotti “di moda”…
Purtroppo oggi la moda si vende con le stesse logiche con cui si vende uno shampoo. L’intero sistema è guidato dalle dinamiche della pubblicità, così i capi diventano sempre più cari perché devono mantenere l’intero sistema che gira loro intorno. La comunicazione costa sempre di più e tutto si ripercuote sul costo finale dell’oggetto.
Anche il consumatore è cambiato di conseguenza?
Se vado indietro agli Anni ’70, ricordo che le donne che acquistavano i capi degli stilisti e delle griffe toglievano l’etichetta per renderli unici. Oggi accade il contrario e il marchio viene esibito perché è lui il protagonista. Oggi è il marchio che vince e convince… a scapito della vera creatività.
Però nella collezione dedicata ai più piccoli si vedono molti punti creativi. Le linee per bimbi le lasciano la mano più libera?
Le collezioni bambino sono qualcosa di speciale. Mi diverto tantissimo a disegnare le linee per i piccoli. Come capita per le collezioni adulto, mi diverto di più a disegnare quelli per le bambine per le quali creo un guardaroba che ruba idee a quello delle loro mamme ma che tiene in assoluto conto del loro essere bimbe. Infatti, la mia bambina è innocente ma molto femminile mentre il maschietto è stupendo con quei blazer irriverenti. Mi affascinano le proporzioni: è incredibile riportare in un jeans di pochi centimetri tutta la filosofia Cavalli. Rimangono immutate le basi del mood che da sempre mi contraddistingue quali il maculato e le stampe per le bimbe o il denim e la pelle per i bambini. In particolare, per festeggiare questo anniversario ho riportato in proposta capi storici come i jeans incrostati di perle che entrano nelle limited edition della stagione insieme a una serie di vestitini bianchi in seta pura.