
Lelia Polini, fondatore di Kep ItaliaTirare le redini – figurate – di un’azienda dopo aver tirato per anni le redini – reali – di un cavallo, potrebbe essere un’esperienza difficile per chi non è fornito di capacità organizzative e di una chiara visione di business. Doti che non mancano a Lelia Polini, amazzone dell’endurance, che ha deciso di scendere dalla sella e di fondare Kep Italia, azienda che produce caschi di alta gamma per l’equitazione. L’abbiamo incontrata per farci raccontare da lei questa storia tutta italiana di passione, tecnologia, sport e artigianalità.
Quando nasce Kep Italia e qual è il suo core business?
Kep Italia è nata due anni e mezzo fa e la sua principale attività è quella di costruire caschi di protezione per equitazione.
Da amazzone a imprenditrice: che cosa le ha fatto scattare la molla?
Ho sempre amato lo sport e la gente che lo pratica con passione e questo lo considero anche nel lavoro. Trovavo che sul mercato non ci fossero prodotti qualitativi e tecnici sufficienti a soddisfare le esigenze di un cavaliere. Tutti producevano caschi e cap, ma nessuno investiva in tecnologia e nella qualità e allo stesso tempo in eleganza, considerando quello che è la disciplina di cui parliamo. Dopo varie collaborazioni con alcune aziende produttrici di caschi che non hanno mai recepito questa esigenza perché comportava parecchi investimenti, ho deciso assieme ad alcuni tecnici e investitori di fondare Kep Italia.
È più facile guidare un’azienda o un cavallo su un percorso di endurance?
Sicuramente un cavallo in un percorso di endurance, se si considera che il cavallo viene allenato dal cavaliere e portato alla gara se pronto ad affrontare la competizione. Dura la preparazione, dura la gara, ma quando arrivi in fondo è il successo. Guidare un’azienda è estremamente difficile, soprattutto quando ti confronti con quello che è il mercato attuale, la concorrenza, le persone che ti circondano, ma da buona amazzone di endurance ho sempre impostato il mio lavoro (sia quello con il cavallo che quello attuale) credendo in ciò che facevo e più il percorso è difficile, maggiori sono le soddisfazioni, apprezzi maggiormente il traguardo; se poi riesci ad arrivare sul
podio, meglio ancora. In tutte le gare cui ho partecipato nel passato il mio scopo era quello di arrivare prima, certe volte ce la facevo, altre invece arrivavo solo seconda o terza, ma sempre sul podio, altrimenti non iniziavo nemmeno la gara.
Ora Kep Italia produce caschi di alta gamma: pensate in futuro di cimentarvi anche con l’abbigliamento?
Non credo proprio, non è ciò che vogliamo. Preferiamo puntare sulla sicurezza del cavaliere e investire su questo. I caschi che produciamo sono di alta gamma, per un pubblico che vuole tecnologia chic, ma allo stesso tempo siamo concorrenziali con prodotti attuali sul mercato che si fanno pagare come tali ma non lo sono.
Per Lelia Polini lo sport è?
Relax, conoscenza di mondi diversi, desiderio di fare e di confrontarsi anche con gli altri in modo leale e onesto, per poi congratularsi con il tuo avversario anche se ti ha battuto.
Per Lelia Polini l’eleganza è?
Tutto ciò che è semplice, pulito, lineare, che ti comunica sensazioni, materiali che hai voglia di toccare.
Che cosa ama fare un’imprenditrice del lusso nel suo tempo libero (oltre a cavalcare, presumiamo…)?
Purtroppo di tempo libero non ne ho più da quando ho aperto Kep Italia. Ma quando ne avrò, sicuramente continuerò a dedicarlo ai viaggi in tutto il mondo per scoprire nuovi costumi, la gente, i luoghi diversi dai nostri, a fare esperienze di vita che mi hanno sempre aiutato a considerare la quotidianità non come un elemento di noia come per molti di noi, ma un’esigenza di vita per tanti altri. E poi, quando riesco a trovare qualche ora libera la dedico allo sport: correre, cavalcare, nuotare ma sempre all’aperto, a contatto con la natura.
Davide Passoni