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H&M, Gucci, Miroglio: alleati potenti contro il Coronavirus

H&M, Gucci, Miroglio: alleati potenti contro il Coronavirus

Solo pochi giorni fa avevamo analizzato il caso-Miroglio. L’azienda di moda piemontese che ha invertito la rotta della sua produzione per venire incontro alla richiesta di mascherine. Adesso tocca al Gruppo H&M. L’azienda svedese, per aiutare a contrastare la diffusione della pandemia Coronavirus, sta rapidamente riorganizzando la sua catena di fornitura per produrre dispositivi di protezione individuale. Il tutto per rifornire gli ospedali e gli operatori sanitari. È lo stesso Gruppo a comunicarlo, sottolineando che per consegnare il materiale il prima possibile, utilizzerà l’intera catena di approvvigionamento, comprese le fasi di acquisto e logistica.

H&M e Gucci

I team della filiera produttiva di tutto il mondo stanno collaborando per supportare i Paesi e le comunità dell’intero pianeta. ll Gruppo H&M “ha immediatamente iniziato a preparare la produzione di dispositivi di protezione individuale per gli operatori sanitari” sottolinea la nota. Dopo che il Ceo Helena Helmersson ha contattato l’Ue per comprendere le necessità e offrire l’aiuto dell’azienda. «Il Coronavirus sta colpendo in modo drammatico ognuno di noi e il Gruppo H&M, come molte altre organizzazioni, sta facendo del suo meglio per fornire il suo supporto in questa straordinaria situazione. Consideriamo queste azioni come un primo passo per offrire il nostro migliore supporto alla popolazione mondiale. Siamo tutti coinvolti e dobbiamo affrontarlo rimanendo uniti e condividendo ciò che possiamo con la collettività.» Afferma Anna Gedda, Head of Sustainability, H&M Group.

Oltre gli svedesi fa capolino anche Gucci, rispondendo all’appello all’industria della moda da parte della Regione Toscana. L’azienda fiorentina ha deciso di donare 1.100.000 mascherine e 55.000 camici, prodotti direttamente dalla filiera Gucci. Presidi che, previa autorizzazione delle autorità competenti, saranno consegnati nei prossimi giorni. Lo annuncia un comunicato distribuito da Kering, che riassume gli sforzi del gruppo francese che controlla Gucci, in risposta all’emergenza Coronavirus.

Miroglio emblema del cambiamento

Prima a scendere in piazza è stata la Miroglio, azienda tessile vecchia più di settant’anni e attiva nella zona di Alba, Torino, con un fatturato di circa 600 milioni di euro. Ad oggi è diventata emblema del cambiamento impattante che il Coronavirus sta avendo sulle nostre vite e sull’economia italiana. In questo caso, però, si tratta di una trasformazione, oltre che necessaria, sicuramente benefica, e non solo per l’azienda stessa. Miroglio, infatti, ha risposto simultaneamente all’SOS lanciato dalla Protezione Civile piemontese, orientandosi subito verso la produzione di uno dei beni più richiesti e necessari in questo momento di emergenza sanitaria. L’azienda di Alba ha fatto in fretta ad adattarsi al cambiamento, e l’inversione di rotta è andata e sta andando liscia come l’olio.

Post appello della Protezione Civile della Regione Piemonte, Miroglio ha sfornato un prototipo di mascherina sanitaria nel giro di poche ore. Ottenendo nell’immediatezza il nulla osta dalle autorità sanitarie locali. È nata così la prima mascherina sanitaria progettata in un atelier di moda è realizzata con cotone STEFF ed elastane. I presidi sono trattati con materiale idrorepellente e, proprio grazie a questo processo, le mascherine si prestano ad essere lavabili, sterilizzabili e riutilizzabili fino a 10 volte.

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