
Manolo Blahnik progetta scarpe da più di 40 anni, e non ha mai rallentato, in nessuno momento. Ha collaborato con Rihanna per una capsule collection e ha lavorato con il marchio di moda Vetements per degli stivali super-drama. Molte medaglie al valore per Blahnik, che si è classificato n.10 nella classifica Power 100 di Footwear News, stilata tra i più influenti attori del settore calzaturiero.

Anna Wintour
Le sue scarpe classiche continuano ad essere incredibilmente popolari, specialmente tra le celebrità. Blahnik ha avuto a lungo il marchio di approvazione del caporedattore di Vogue, il mostro sacro della moda Anna Wintour, che indossa i semplici sandali con cinturino di Blahnik per quasi ogni occasione.

Michelle Obama
Anche la ex first lady Michelle Obama si fida ciecamente del designer, quando i riflettori erano puntati su di lei l’abbiamo vista impeccabile nelle sue Manolo durante le visite allo stato del Canada e di Singapore ma anche con disinvoltura alla Casa Bianca.

Sarah Jessica Parker
Per quanto riguarda le più glam tra le donne di Hollywood, Sarah Jessica Parker – il cui personaggio nella serie TV di successo Sex and the City, Carrie, è stata anch’essa una fan accanita delle Manolo Blahnik – ha indossato i tacchi del designer per diversi Met Gala.

Beyoncé
Beyoncé preferisce alla sobrietà gli stili spigolosi di Blahnik, come le sue BB Pumps in vernice rosa brillante e i suoi sandali Chaos con cinturino a catena. Rihanna, ovviamente, indossa spesso le scarpe della sua collaborazione in Denim Deserts con Blahnik, tra cui un paio di stivali super drama in denim. Al 2016 Billboard Music Awards, ha optato per le ciabatte decorate di Blahnik.
Alexandria Ocasio-Cortez
Per non parlare poi della nuova icona di stile a Washington, Alexandria Ocasio-Cortez, beniamina dei social, al centro dell’attenzione mediatica qualsiasi cosa dica, faccia e, soprattutto, indossi. La giovane politicante, alla fine del 2018 si è trovata al centro di una polemica per aver indossato delle BB Pumps di Blahnik, poiché ritenute troppo costose ed in opposizione, dunque, alla sua filosofia politica.
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