Edito da Numismatica Varesi
La numismatica Varesi è impegnata da quindici anni nell’opera di catalogazione della complessa monetazione regionale italiana e nell’aggiornamento dell’ormai datato, ma sempre fondamentale, Corpus Nummorum Italicorum.
Nei volumi del MIR ogni regione viene analizzata nel dettaglio di ogni singola zecca attraverso una catalogazione illustrata, gradi di rarità e valutazioni aggiornate di ogni moneta emessa dall’epoca medievale alla chiusura della Zecca.
Città particolarmente importanti e con una monetazione consistente sono analizzate in volumi dedicati. Il progetto ha portato all’assegnazione di ambiti riconoscimenti, quali il Premio Tevere nel 1996 e il Premio AINP nel 2005, oltre ad un “secondo posto” nel 2011.
Con la pubblicazione del volume dedicato alla Zecca di Milano a cura di Alessandro Toffanin la collana Monete Italiane Regionali si arricchisce dell’undicesimo volume. Il nuovo volume copre infatti la monetazione da Carlo Magno fino alla chiusura della Zecca con l’illustrazione di più di 550 monete, che comprendono numerosi esemplari mancanti nel CNI, alcuni inediti e moltissimi ingrandimenti. Di ogni moneta vengono indicati il grado di rarità e una valutazione attuale delle conservazioni, nonché l’indicazione della provenienza di ogni esemplare illustrato con l’aggiudicazione d’asta, a formare la “collezione ideale”.
Particolare attenzione ha questo ultimo volume perché si tratta di una scrupolosa azione di riordino della monetazione carolingia e del Regno Italicum attraverso l’attribuzione di una precisa sequenza temporale e la distinzione tra le emissioni espressamente milanesi e quelle di altre zecche dell’Impero.
Pensate che la storia di una città come Milano può essere ripercorsa con lo studio e l’osservazione delle sue monete. In epoca antica la moneta ha sempre svolto, oltre all’evidente funzione economica, una più sottile funzione di propaganda e di diffusione di specifici contenuti politico-culturali diretti ad un elevato numero di persone.
Ecco allora che uno dei primi prodotti industriali della storia, in quanto prodotto in migliaia di esemplari anche quando fatto ancora a mano, diventa anche uno dei primi mezzi di comunicazione. Si tratta quindi di un mezzo di comunicazione di portata pressoché universale per il tempo, atto a massimizzare la portata del messaggio e la cui comprensione era indipendente dal livello di alfabetizzazione del destinatario.
