x

x

Vai al contenuto
Messaggio pubblicitario

La cucina vegetale dei fratelli Manzoni di “Osteria degli Assonica”, intervista

La cucina vegetale dei fratelli Manzoni di “Osteria degli Assonica”, intervista

Tra le colline bergamasche, a Sorisole, dove la campagna si manifesta in tutta la sua genuina essenza, di stagione in stagione, si racconta la cucina dei Fratelli Alex e Vittorio Manzoni alla guida di Osteria Degli Assonica, Stella Michelin 2022.

E’ una storia di Famiglia, di legame con la terra ma soprattutto di simbiosi con la Natura con cui i due fratelli, di origine bergamasche, hanno da sempre avuto un rapporto speciale. Cresciuti in Valle Imagna, una valle prealpina a circa mezz’ora da Bergamo, amanti dell’aria aperta e di tutto ciò che vegetale, hanno fatto di questi valori la base per costruire una loro cucina fortemente identitaria.

Una “cucina sostenibile” che pone al centro il vegetale quindi erbe spontanee e selvatiche e prodotti dell’orto rigorosamente stagionali. Una collaborazione costante con piccole aziende del territorio che pongono molta attenzione ai trattamenti effettuati sui campi, alla lavorazione dei prodotti e alla produzione di quantità di prodotto limitato destinato al consumo immediato.

A ciò si lega il tema della sostenibilità che i Fratelli Manzoni intendono come valorizzazione del territorio e dei loro prodotti attraverso appunto il foraging, l’autoproduzione ed i prodotti local. No scarto, zero waste. Con lo scarto creano preparazioni alternative per valorizzare il prodotto al massimo. Siamo andati a trovarli nel loro ristorante e con loro abbiamo chiacchierato di natura, sostenibilità e di grandi passioni.

Due Fratelli in cucina. Come è stare tra i fornelli insieme?
“Questa è la domanda più frequente che ci viene fatta. In realtà abbiamo un rapporto molto pacifico fatto di rispetto reciproco. Siamo consapevoli dei nostri limiti e perciò ci veniamo incontro ed in aiuto nei momenti più difficili. Non c’è mai stata rivalità ma solo grande dialogo, scambio, confronto e collaborazione”.

Come nascono i vostri piatti?
“I nostri piatti nascono da momenti di condivisione dove ognuno propone idee che vengono poi discusse ed arricchite.
Una volta elaborata l’idea procediamo con la vera e propria prova pratica di cottura, costruzione ed impiattamento. Anche in questo momento si partecipa tutti attivamente; ogni componente della brigata è chiamato a far una preparazione. All’assaggio partecipa anche la sala.
I piatti possono nascere: dall’ abbinamento di sapore o da una materia prima particolarmente interessante (vegetali, selvaggina o prodotti del territorio) oppure dall’idea di partenza, vengono poi completati con elementi che a nostro avviso rendono il piatto insolito”.

I vostri piatti preferiti?
Vittorio: “Risotto alla radice amara, curcuma e pepe di Timur”.
Alex: “Fusillone, estratto di carciofo, tartufo di mare e levistico”.
“Tutti piatti che abbiamo avuto in carta e a cui siamo particolarmente affezionati”.

Avete degli ingredienti che prediligete?
Vittorio: “Gli agrumi”.
Alex: “Il limone”.

In cinque aggettivi come definite la vostra cucina?
“Creativa, intuitiva, pulita, acida e vegetale”.

Sala e cucina. Quando è importante il dialogo?
“Il dialogo tra sala e cucina è fondamentale. La buona riuscita di un servizio dipende da entrambi le parti. Riuscire a dialogare costantemente con la sala, permette al cameriere di conoscere a fondo la cucina, la filosofia e l’idea che si trova dietro ad un piatto. Solo in questo modo riuscirà a trasmettere al cliente tutto ciò che il cuoco ha pensato e realizzato.
Il dialogo risulta essere anche parte integrante durante il servizio stesso. Permette di capire cosa succede al dì fuori della cucina, necessità e problemi del momento. L’esperienza del cliente deve essere costruita attraverso dialogo costante”.

Un ristorante a cui siete affezionati e perché?
Vittorio: “Il Miramonti l’Altro, 2 Stelle Michelin a Concesio, Brescia. Quando vado, mi sento a casa”.
Alex: “Trattoria delle Miniere a Lenna, Bergamo, perché è di un carissimo amico che propone una cucina semplice che si lega alla tradizione delle nostre valli”.

(Foto: Mike Tamasco)