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Giorgio Armani elimina dalle sue collezioni la lana d’angora: uniti per una moda più etica

Giorgio Armani elimina dalle sue collezioni la lana d’angora: uniti per una moda più etica

Il Gruppo Armani ha dichiarato che non utilizzerà più la lana d’angora a partire dalla stagione autunno/inverno 2022-23. Un grande passo per Armani che già inizia il suo percorso per una moda più sostenibile cinque anni fa quando elimina qualsiasi tipo di pelliccia dalle sue collezioni.

Armani elimina la lana d'angora

Armani elimina la lana d’angora

L’azienda di lusso italiana Armani si unisce a una serie di marchi che vietano la lana estremamente morbida rimossa dai conigli vivi. Infatti le grandi aziende sono sotto la pressione dalle organizzazioni per i diritti degli animali e degli acquirenti più attenti all’ambiente.

Il mese scorso, People for the Ethical Treatment of Animals (PETA) annuncia che la piattaforma di e-commerce di lusso Farfetch smetterà di vendere lana d’angora entro aprile 2022. L’organizzazione lanciò anni fa una campagna per vietare la lana d’angora, che viene prodotta principalmente in Cina. Le tecniche per strappare la pelliccia ai conigli sono descritte come crudeli. La mossa di Armani segna un altro passo verso la sostenibilità dopo che il gruppo ha vietato la pelliccia animale nel 2016 e ha firmato nel 2019 il “Patto della moda” con altri importanti attori del settore per affrontare il cambiamento climatico, ha affermato la società in una nota.

Armani elimina la lana d'angora

Giorgio Armani: «Impegno tangibile»

Giorgio Armani continua la sua corsa alla sosenibilità. Infatti è già da cinque anni che il designer ha bandito le pellicce dalle sue collezioni e ora taglia fuori anche la lana d’angora. Il Re della sartoria italiana compie altri passi per una moda più etica e più green. Ha infatti affermato: «Sono lieto di annunciare l’eliminazione della lana d’angora da tutte le collezioni del Gruppo, a testimonianza di un impegno tangibile per il controllo delle proprie produzioni rispetto alla tutela del mondo naturale». Continua confidando: «Credo da sempre nell’innovazione e nella ricerca di nuovi materiali e di metodi innovativi per il trattamento delle materie prime tradizionali».

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