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Vita di Pi

Vita di Pi

La corsa verso gli Oscar 2013
Dopo Django Unchained, Re della terra selvaggia, Les Misérables e Zero Dark Thirty, eccoci alla quinta tappa del nostro percorso di approfondimento delle pellicole in lizza per l’Oscar 2013.

Vita di Pi è la trasposizione cinematografica dell’omonimo romanzo del canadese Yann Martel, premiato nel 2002 con il prestigioso Booker Prize.

Il regista Ang Lee sfrutta la tecnologia 3D per raccontare la sorprendente storia di Piscine Molitor Patel (il Pi del titolo), un ragazzo indiano che si trova a dover convivere con una tigre del Bengala (Richard Parker), una zebra, una iena e un orango, a bordo di una scialuppa di salvataggio dispersa nell’Oceano Pacifico.

La sfida di sopravvivenza dell’insolito quintetto s’intreccia al viaggio spirituale del giovane protagonista che si trova ad affrontare un’avventura straordinaria a cavallo tra sogno e realtà.

Una storia difficile da credere, come sottolinea lo stesso Pi, che ha i toni di un vero e proprio percorso di formazione in cui lo spettatore è chiamato in causa per scegliere tra due versioni dei fatti, una visionaria e l’altra verosimile.

Nominato a 11 premi Oscar, il film ha già messo in bacheca la statuetta di Migliore colonna sonora (Mychael Danna) ai Golden Globe e si è aggiudicato due importanti riconoscimenti ai BAFTA: Miglior fotografia (Claudio Miranda) e Miglior effetti visivi (Bill Westenhofer, Guillaume Rocheron, Erik-Jan De Boer, Donald R. Elliott).

“Più ci si trova in basso, più in alto la mente vuole volare. Era naturale che, solo e disperato com’ero, in preda a continui tormenti, mi rivolgessi a Dio”, parola di un ragazzino di Pondicherry che ha sfidato il mare per 227 giorni.

Locandina di Vita di Pi