
Dall’ 8 al 10 aprile
Oggi, alla vigilia della settimana del Salone del Mobile, apre i battenti MiArt 2016, l’evento milanese dedicato all’arte moderna e contemporanea, italiana ed estera.
L’edizione di quest’anno, diretta ancora una volta da Vincenzo de Bellis, darà voce a 154 gallerie internazionali provenienti da 16 Paesi: Austria, Belgio, Corea, Danimarca, Francia, Germania, Giappone, Gran Bretagna, Irlanda, Italia, Norvegia, Repubblica Slovacca, Spagna, Stati Uniti, Svizzera, Uruguay.
Ad animare dunque la 21esima fiera di MiArt, in programma al padiglione 3 di Fieramilanocity dall’8 al 10 aprile, un acceso confronto tra l’Italia e lo scenario artistico mondiale.
Sezione new entry di quest’anno è Decades che con le sue 9 gallerie propone un percorso lungo il XX secolo secondo una scansione per decenni.
“In questi quattro anni MiArt ha intrapreso un percorso preciso puntando sulla qualità estrema – ha dichiarato Vincenzo de Bellis. – Le idee fondanti di quella che er la sua nuova identità, e ora è ormai realtà, sono sempre state il dialogo tra artisti di generazioni diversee l’internazionalità e internazionalizzazione dell’arte italiana, sia moderna che contemporanea. Con l’edizione 2016, il posizionamento di MiArt come manifestazione di primo livello tra gli eventi culturali del Paese e d’Europa giunge a piena maturazione. Sono orgoglioso del lavoro che abbiamo svolto, la cui qualità è testimoniata dalla grande coesione con tutti i partner culturali della città, pubblici e privati. In questi anni miart è diventata una realtà davvero internazionale, contribuendo a riportare Milano tra le più interessanti e vivaci città nel campo delle arti contemporanee. Sono fiero di aver contribuito a tracciare il nuovo percorso della fiera e a lanciarla a un livello nel quale in pochi credevano sarebbe mai arrivata, e ho la certezza per il futuro che grazie al lavoro fatto insieme in questi anni la fiera sarà sempre più forte”.
Tra gli eventi più attesi della MiArtWeek, vi segnaliamo il progetto INNAMEMORABILIAMUMBUM, prodotto da Fondazione Nicola Trussardi in collaborazione con il FAI e il Comune di Milano.
Si tratta di un lavoro speciale d’arte contemporanea della celebre artista inglese Sarah Lucas a cura di Massimiliano Gioni e Vincenzo de Bellis pensato per l’eccezionale cornice dell’Albergo Diurno Venezia, recentemente riaperto grazie all’impegno della Delegazione FAI di Milano.
All’interno di questo tempio dedicato alla bellezza e alla cura del sé, sculture, installazioni, interventi sonori e performativi daranno vita a una tre giorni di eventi espositivi, performance e happening live che avranno come tema principale il corpo, la sua rappresentazione, le sue storie e gli stereotipi di cui ancora si nutre la nostra società. Per l’Albergo Diurno Venezia Sarah Lucas ha realizzato un intervento espositivo site-specific, studiato per l’ambiente, al quale si aggiungeranno interventi sonori e video: sabato 9 serata con musica dell’artista e musicista Julian Simmons, mentre nella serata di domenica 10 aprile è prevista la proiezione di “Filmini di famiglia” realizzati dall’artista inglese (ingresso libero con prenotazione obbligatoria, inviando una mail a [email protected])
Fin dall’inizio della sua carriera, inserita nel contesto degli Young British Artists nella Londra degli anni Novanta, la Lucas mette in ridicolo tabù e atteggiamenti maschilisti con le sue sculture ruvide e arrabbiate. I suoi autoritratti, in cui trasforma la propria immagine in un personaggio che attraversa decine di fotografie, pose e situazioni, mettono in scena miti e stereotipi femminili e maschili, trasformando ruoli e generi sessuali.
“Mi piace giocare con gli stereotipi sessuali e di genere […] sono solo dei costrutti, e sono piuttosto fragili”, riconosce l’artista. Nel mondo di Sarah Lucas nessun soggetto sembra essere troppo fragile e nessun tabù troppo sacro.
L’Albergo Diurno Venezia – questo mondo sotterraneo, affascinante ma anche oscuro – è dunque il teatro perfetto per un suo progetto site-specific, in un gioco di specchi tra opere, interventi, architettura e storia di uno dei più suggestivi luoghi che hanno segnato la vita quotidiana della Milano del secolo scorso.