In città, al cinema e in tvUna delle tradizioni più illustri e gloriose di Milano è senza dubbio l’inaugurazione della stagione del Teatro alla Scala.
Come di consueto, il 7 dicembre, giorno in cui la città meneghina celebra Sant’Ambrogio, il suo patrono, il tempio della lirica presenta la sua prima opera in calendario, che quest’anno sarà dedicata a Wagner, di cui, insieme a Verdi, nel 2013 si festeggia il bicentenario della nascita.
Venerdì alle ore 17.00 si aprirà il sipario con “Lohengrin” di Richard Wagner, opera in tre atti, con la regia di Claus Guth, le scene e i costumi di Christian Schmidt, le luci di Olaf Winter, i video di Andi Mueller e la drammaturgia di Ronny Dietrich.
Daniel Barenboim sarà alla guida dell’Orchestra e del Coro del Teatro alla Scala e del cast stellare composto dal tenore Jonas Kaufmann nel ruolo del protagonista, il soprano Anja Harteros in quello di Elsa e il basso Renè Pape nei panni del re Enrico l’Uccellatore.
Per chi non avrà il piacere di assistere dal vivo allo spettacolo, ecco una serie di iniziative che permetteranno di ammirare l’opera wagneriana anche al di fuori del tempio del Piermarini.
A Milano il Teatro e i suoi partner offriranno la diretta su grande schermo nell’ottagono della Galleria Vittorio Emanuele, ma anche in altre location sparse per la città, tra cui le 3 carceri cittadine (San Vittore, Opera e Bollate), 5 cinema, 2 teatri, 2 spazi museali.
Lo spettacolo verrà inoltre proiettato in 100 sale cinematografiche in Italia, 300 in Europa e 200 in Stati Uniti, Canada e Australia; la Rai gestirà invece direttamente la distribuzione nelle sale digitali in Asia.
Seguendo il successo dello scorso anno, con la messa in onda del “Don Giovanni” di Mozart per l’apertura della stagione, la prima scaligera sarà in diretta televisiva in Italia attraverso Rai 5 e Rai HD e radiofonica su Radio3.
In Europa, invece, sarà trasmessa dal canale culturale franco-tedesco Arte-Zdf, in Russia da Tv Kultura, in Giappone da Nhk il giorno di Natale.
Non sarebbe una prima senza polemiche (poco credibili), nate quest’anno dall’annunciata assenza per impegni istituzionali del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, secondo alcuni dovuta alla scelta di aprire la stagione scaligera con un’opera di Wagner e non con una di Verdi.
