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L’altro volto del Rinascimento

Girolamo Romanino in mostra

Dal 29 luglio al 29 ottobre il Castello del Buonconsiglio di Trento rende omaggio a uno dei suoi pittori, ospitando un’ampia rassegna dedicata a Girolamo Romanino (1485-87 – ca. 1560).

L’artista bresciano è, infatti, l’autore del celebre ciclo pittorico che impreziosisce il Castello, uno dei capolavori della decorazione ad affresco della prima metà del Cinquecento in Italia.

Eccentrico e spesso criticato per la sua vena ribelle, l’artista fu ammirato per la velocità di esecuzione e le sue doti. Grazie alla sua pittura realistica, libera e lontana dall’ufficialità del tempo, Romanino rappresenta ‘l’altro volto del Rinascimento’ ed è da considerarsi uno dei precursori del naturalismo di Caravaggio e della modernità.

Al centro dell’esposizione saranno gli affreschi del Castello, ed il suo apparato decorativo ad opera, oltre che del Romanino, di artisti come Dosso Dossi e Marcello Fogolino. La mostra, a cura di Francesco Frangi, Lia Camerlengo, Ezio Chini e Francesca de Grammatica, consentirà di ammirare opere del pittore cinquecentesco, provenienti da musei e collezioni pubbliche e private italiane ed estere, tra cui il Louvre, la Galleria degli Uffizi, la Pinacoteca di Brera, il Metropolitan di New York, la galleria Doria Pamphilj di Roma e il Museo di Belle Arti di Budapest.

Le sezioni della mostra
Il percorso espositivo presenterà complessivamente un centinaio di opere tra dipinti e disegni, oltre che di Romanino anche di altri importanti maestri come Tiziano, Moretto e Savoldo, allo scopo di ricostruire tutto l’arco della sua attività nel contesto italiano del tempo.
La mostra si articolerà in diverse sezioni. Si aprirà con la prima produzione pittorica dell’artista e la sua formazione tra Venezia e Milano, mettendo in luce il rapporto con l’opera di Giorgione e di Tiziano.

Seguono i ritratti giovanili e i lavori degli anni ’20. Parte fondamentale della mostra saranno gli affreschi del ciclo di Trento, mentre una sezione sarà dedicata alla produzione degli anni ’40-’50 dove campeggiano le grandi ante d’organo provenienti dal Duomo di Brescia e dalla chiesa di S. Giorgio in Braida a Verona e la tela con La raccolta della Manna conservata a Brescia. Inoltre sarà ampiamente documentata la produzione grafica del Romanino, molto significativa ma poco conosciuta, che comprenderà anche disegni del Pordenone e del Lotto, per finire con il rapporto con Bernardo Cles nella sua figura di committente.

www.buonconsiglio.it