
La risposta alla Biennale di Venezia
Inaugura il 6 giugno a Venezia. Rappresenta il top dell’arte contemporanea, tra grande icone accreditate e talenti emergenti. Rimarrà aperta per un anno con la certezza di un grande afflusso di visitatori. No, non è la Biennale, ma la sua semi-risposta dedicata a collezionisti e artisti.
Si tratta dell’evento di Punta della Dogana, il nuovo centro di arte contemporanea della François Pinault Foundation recentemente resturato dall’architetto giapponese Tadao Ando.
In questo luogo e, in contemporanea, nel magnifico Palazzo Grassi si terrà la mostra “Mapping the Studio: Artists from the François Pinault Collection”, una collettiva curata da Alison Gingeras e Francesco Bonami che hanno ripreso il titolo da un’importante videoinstallazione di Bruce Nauman.
In questa, l’artista registra la microattività notturna del suo studio offrendo la propria visione dello spazio simbolico in cui si sviluppa il processo creativo. Allo stesso modo, i curatori intendono generare un percorso di riflessione incentrato sul rapporto tra il personale punto di vista dell’artista e l’appassionata dimensione del collezionista, in un dialogo tra coloro che “ce l’hanno fatta” e i nomi di chi non è riuscito (ancora) a entrare nel firmamento dell’Arte.
All’interno della mostra saranno esposti circa 300 capolavori, tra i più interessanti che hanno reso grande la collezione François Pinault negli ultimi quarant’anni, come Jeff Koons, Sigmar Polke, Cindy Sherman, Richard Prince, Cy Twombly, Takashi Murakami e Jake e Dinos Chapman. Ma ci sarà spazio anche per gli emergenti Matthew Day Jackson, Adel Abdessemed, Wilhelm Sasnal, Richard Hughes, Nate Lowman, Mark Bradford o Kai Althoff e per personaggi trascurati dalla critica internazionale, come Lee Lozano. Una mostra che intende ricostruire la storia di ogni opera, dalla sua genesi nella realtà privata del suo creatore, fino alla consacrazione nelle collezioni più importanti de mondo, riflettendo così la solidità del mecenatismo della François Pinault Foundation non solo nella sede deputata di Punta della Dogana, ma anche nell’intera città di Venezia, grazie ai site specific che invaderanno la Laguna.