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Mostre Venezia 2018: alla Collezione Peggy Guggenheim al via “Marino Marini. Passioni visive”

Mostre Venezia 2018: alla Collezione Peggy Guggenheim al via “Marino Marini. Passioni visive”

Al via a Venezia, alla Collezione Peggy Guggenheim, la mostra “Marino Marini. Passioni visive”

È stata presentata oggi alla stampa la mostra Marino Marini. Passioni visive, a cura di Flavio Fergonzi e Barbara Cinelli, con la collaborazione di Chiara Fabi, allestita negli spazi espositivi della Collezione Peggy Guggenheim dal 27 gennaio all’1 maggio, 2018. La mostra rappresenta la prima retrospettiva mai realizzata dedicata a Marino Marini (1901 – 1980) che ambisce a situare organicamente l’artista pistoiese nella storia della scultura.

Con oltre 70 opere, l’esposizione è allestita negli spazi delle mostre temporanee, nonché nelle Project Rooms del museo e nella veranda adiacente tali spazi. Marino Marini. Passioni visive è organizzata in collaborazione con la Fondazione Marino Marini e si avvale di un Comitato scientifico composto dai curatori e da Philip Rylands, Salvatore Settis, Carlo Sisi e Maria Teresa Tosi. L’intimità degli ambienti della Collezione Peggy Guggenheim, seconda tappa della mostra dopo Palazzo Fabroni a Pistoia, consente una inedita lettura, concentrata e ravvicinata, di più di cinquanta sculture di Marino Marini e di venti opere, dall’antichità al ‘900, con cui la scultura di Marino si è confrontata.

Sono i grandi modelli della scultura del ‘900 con cui Marino entrò in dialogo, e, soprattutto, alcuni importanti esempi di scultura dei secoli passati, un’arte mai esposta prima nelle sale di Palazzo Venier dei Leoni: dall’antichità egizia a quella greco-arcaica ed etrusca, dalla scultura medievale a quella del Rinascimento e dell’Ottocento. Un simile dialogo offre un nuovo punto di vista, inaspettato e criticamente innovativo, intorno ai temi affrontati dallo scultore, travalicando le gabbie della cronologia, degli stili e delle periodizzazioni. In un percorso della produzione di Marino Marini esteso dagli anni ‘20 agli anni ’50, ogni sala mette in scena alcuni episodi di questo dialogo.

Photo Credit: La mostra dedicata a Marino Marini – © Matteo de Fina