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Kandinsky è online: la grande mostra del Guggenheim formato virtuale

Kandinsky è online: la grande mostra del Guggenheim formato virtuale

Un’esposizione virtuale dedicata al pittore russo più celebre di tutti i tempi: Kandinsky. Il museo di Bilbao, in attesa di poterli osservare di persona, ha realizzato un’esposizione online dei quadri più famosi dell’artista “Made in Russia”. Alla portata di smartphone e di clic, dunque, all’interno della nuova era digitale e tecnologica. Sul sto del Museo Guggenheim di Bilbao da questa settimana e fino al prossimo 23 maggio, sarà disponibile online la mostra Kandinsky. Un viaggio straordinario tra le visioni senza tempo del famoso artista russo (1866-1944). Il museo ha organizzato una proficua attività di visite virtuali.

La grande mostra del pittore russo Kandinsky è online

La grande mostra di Kandinsky è online. Più di 150 le opere del pittore russo che appartengono alle raccolte della Guggenheim Foundation di New York. Un’ importante selezione delle più belle e significative opere è ora in mostra a Bilbao. Il tutto curato con estrema passione da Megan Fontanella, curatrice del museo di New York. Quella del Bilbao è davvero una mostra di capolavori artistici della carriera dorata e del percorso straordinario di Kandinsky come: Paesaggio con ciminiera, Improvvisaizone 28, Pittura con bordo bianco, Composizione 8, Intorno al cerchio e – accanto a questi quadri – disegni, acquerelli, schizzi e incisioni che ne testimoniano la complessa origine e generazione.

Il pittore russo prende ispirazione dall’arte e dalla scienza

Un percorso nell’arte pura dove si comprende tutta la grandezza di Kandinsky. Questo complesso artista fu capace di trarre ispirazione dalle arti in genere e dagli studi umanistici: musica, psicologia, mistica, ed infine dalla scienza. La sua elevazione artistica è frutto di un’intelligenza che supera le mere etichette e limiti, figlia perlopiù della sperimentazione libera. Patrocinata dalla Fundación BBVA, l’esposizione virtuale raffigura l’evoluzione artistica di uno dei principali riformatori della pittura del Novecento.  Il percorso inizia attraverso i paesaggi bavaresi e variopinti creati tra il 1908 e il 1909, quando con la compagna, l’artista tedesca Gabriele Münter si stabilisce ( dopo diversi viaggi in giro per il mondo) a Monaco di Baviera.

L’evoluzione artistica di Kandinsky

Kandinsky, fino a quel momento di passaggio tra Mosca e Odessa, le due città in cui aveva vissuto la giovinezza e dove aveva studiato diritto prima di dedicarsi alle arti; è desideroso di compiere esperienze artistiche nuove: l’impressionismo lo ha già stancato, il verismo (d’altro canto) non fa per lui. Cerca il proprio stile, unico ed universale. Dalla corretta composizione di forme, colori e linee, a questo punto, può nascere una nuova espressività. “Il potere nascosto della tavolozza” così definito dallo stesso pittore russo Kandinsky. Un percorso in continua ascesa. Poi, però, scoppia  il primo conflitto mondiale, e il pittore deve lasciare la Germania. Torna nella sua città di origine, a Mosca,  ma non è d’accordo con i colleghi del tempo. Completamente dediti alla mera figurazione oggettiva.

Ragione e sentimento, di scienza e bellezza

Nonostante la guerra e gli anni difficili conclusosi con la fine della relazione con la Münter, Kandinsky continua a mantenere comunque importanti rapporti con l’avanguardia tedesca, tornando in Germania negli anni Venti. Si sposa con Nina e con il movimento della Bauhaus, la scuola d’arte e design applicato fondata dall’architetto Walter Gropius e patrocinata dallo stato. È qui che nasce il suo genio artistico e la sua opera. Attira l’attenzione del collezionista d’arte Solomon R. Guggenheim. La storia compromette di nuovo la sua faraonica carriera artistica. A causa dell’entrata in vigore del nazismo e dei suoi dettami totalitaristi ( e della mancanza totale di libertà soprattutto artistica) , Kandinsky fugge in Francia, a Neuilly-sur-Seine, un paesino vicino a Parigi dove vivrà fino alla fine dei suoi giorni.

Neuilly-sur-Seine: la nuova vita di Kandinsky

Kandinsky in Francia lavora moltissimo: il Surrealismo, l’arte di Jean Arp, di Paul Klee, di Joan Miró lo conquistano completamente, così come gli studi di zoologia, scienza e botanica. Fondi scuri e colori pastello. “Arte degenerata” la definiscono così i nazisti, roba da magazzino per gli stanilisti. Ad oggi  l’opera di Vasily Kandinsky è senza ombra di dubbio considerata tra le massime espressioni del Novecento. Un connubio perfetto di arte e scienza, che si fondono perfettamente creando una magia per chiunque le osservi.