
Il 2019 si prende una meritata vacanza dal telefonino, impazza la moda dell’offline, che chiariamoci, come tutte le mode non nasce con superficialità, bensì è data alla luce da un’effettiva esigenza, in questo caso di benessere. Il fenomeno è stato analizzato all’ultimo Global Wellness Summit (GWS) svoltosi a Cesena, in cui, secondo dati statistici, sempre più persone recriminano allo stare continuamente connessi, la propria improduttività e stanchezza mentale. Cresce così il popolo degli infelici digitali sempre sotto pressione.
Ha dichiarato l’economista inglese Thierry Malleret al Summit di Cesena: «Non siamo tutti già tecnofobici ma il 2018 è stato l’anno del battesimo di chi, a forza di essere sempre reperibile o dipendente da internet, si sente male, più infelice e perfino meno produttivo. Il 2019 sarà quindi l’anno del recupero del proprio stato mentale restando “unplugged”.»
Percentuali significative
Il 59% degli americani si sente troppo distratto a causa del lavoro che lo segue con lo smartphone anche durante le vacanze, attesta una vasta indagine sulle famiglie in viaggio negli States condotta da Alamo Rent a Car. La percentuale media dei “sempre connessi” nel tempo libero è scesa dal 36% al 27% nel 2018. Anche “condividere” le proprie vacanze con i colleghi tramite selfie e fotografie postate sui social è in declino. I millennials sono i più ‘tecnofobici’ e i nati fra il 1980 e il 2000 che non si staccano mai dai social anche durante le ferie sono scesi dal 68% al 38% in un anno.
Spiegano gli analisti del report GWS: «La reazione contro Big-Tech è appena iniziata. Aumentano le ricerche che attestano i disastrosi effetti delle connessioni digital e social costanti sul nostro cervello e sulla felicità. Siamo al punto che la tech-addiction è pari alla dipendenza da fumo di una decina di anni fa’, in cui si assisteva ad una iniziale riluttanza dei cittadini a riconoscerne gli effetti negativi sulla salute ma anche ad una presa di coscienza che è aumentata di anno in anno. Il mondo del wellness di lusso quindi si focalizza sempre di più su questo aspetto e offre soprattutto tempo ‘off’ e cure per digital addicted»