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Il fascino del divenire

I disegni delle mostre di Vicenza e Firenze

Davvero in pochi, i nobili più in vista del tempo e il papato, hanno avuto l’occasione di commissionare lavori a un architetto del calibro di Michelangelo. Una carriera che terminò in grande con la maestosità della Cupola di San Pietro, opera ammirata e studiata in tutto il mondo.
Per permetterci di conoscere le strategie dell’artista toscano, al Museo Palladio di Vicenza e in seguito a Casa Buonarroti a Firenze, verrà allestita, dal 17 settembre al 19 marzo, la mostra Benché non sia mia professione. Michelangelo e il disegno di architettura.

La rassegna presenterà alcuni dei più bei disegni architettonici che Michelangelo ha realizzato nell’arco della sua vita, disegni che ci permettono di leggere la complessità delle sue procedure di progettazione. In queste rappresentazioni, le diverse soluzioni progettuali spesso si sovrappongono le une alle altre, dando origine a un palinsesto, a un vero e proprio diario di viaggio alla ricerca della forma, che si conclude solo con l’opera realizzata.
Sappiamo che spesso il progetto partiva da un modello in cera, purtroppo mai conservatosi, si evolveva sul foglio, per concludersi con disegni in scala 1:1 tracciati in cantiere. Per questo, sarà possibile ammirare riproduzioni al vero dei disegni dell’artista ritrovati sulle pareti della Sacrestia Nuova a Firenze. L’esposizione renderà ragione delle tipologie e delle finalità delle diverse figurazioni, dal modello per la facciata di San Lorenzo, al disegno per Porta Pia, agli straordinari studi di fortificazioni.

Pur estremamente raffinata e rigorosa nella sua ideazione e articolazione, la mostra sarà in grado di parlare a un pubblico non specialistico, innanzitutto grazie alla bellezza delle opere esposte ma anche attraverso video di presentazione delle tecniche di disegno e modelli di ricostruzione.

Fulcro dell’intera rassegna è il disegno di un arco trionfale, identificato nel Corpus dei disegni di Michelangelo di Charles de Tolnay con il n. 630. La raffigurazione, rapida e vigorosa, a mano libera, rappresenta lo studio per un arco di trionfo, da collegarsi probabilmente agli apparati effimeri realizzati a Roma e a Firenze per l’ingresso del papa Leone X nel secondo decennio del Cinquecento. La mostra farà luce sulla sua autografia, ma anche sulla tecnica di disegno, sulle convenzioni rappresentative e le procedure creative dell’artista, grazie alla presenza di capolavori di Michelangelo provenienti in primo luogo dalla Fondazione Casa Buonarroti di Firenze ma anche da altre raccolte italiane e britanniche.
Con il disegno dell’arco trionfale, in mostra ci saranno altri trenta disegni di architettura.

Benché non sia mia professione. Michelangelo e il disegno di architettura
Vicenza, Museo Palladio in palazzo Barbaran da Porto,17 settembre – 10 dicembre 2006
Firenze, Casa Buonarroti, 15 dicembre 2006 – 19 marzo 2007