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Maserati Polo Team, diario di bordo II

Maserati Polo Team, diario di bordo II

Che i giochi abbiano inizio

Siamo ormai agli sgoccioli: mancano solo pochi giorni all’ inzio del primo torneo. Ancora qualche rifiniura al lavoro dei cavalli e poi, dopo due mesi di preparazione: che i giochi abbiano inizio!

A cinque giorni dal primo match, la partenza prima dell’alba. I cavalli vengono caricati sul camion quando è ancora buio e poi, l’arrivo al Saint Tropez al mattino presto. Come quasi tutto nel mondo del polo, anche questo toglie il fiato.

Sulla pista di lavoro del club nel Sud della Francia, i peticeros , coloro che allenano i cavalli, con indosso bombachas, i tipici pantaloni argentini, fanno fare la camminata mattutina agli atleti equini.
In pista ce ne saranno una settantina; oltre al rumore degli zoccoli e qualche scambio di ‘Buenos dias’, c’è silenzio. Ci si chiede a cosa tutti stiano pensando. Forse alle famiglie che per 6 mesi lasciano in Argentina? O forse alla passione che provano per questo lavoro, per questo mondo; passione che ampiamente compensa anche gli aspetti duri come la distanza dal proprio paese.

Intanto il sole si alza ed illumina il cielo della Costa Azzura.

Il polo Club Saint Tropez, dove il Maserati Polo Team scenderà in campo per il suo primo torneo, l’Open de Gassin, viene fondato nel 1998 da Corinne Schuler.  Oggi il club ha 4 campi regolamentari, un campo pratica ed una club house disegnata dall’ archietto Marco Fournier, nella quale si svolgono gli eventi e le feste che sono parte integrante del polo lifestyle ed anche della location, diventata negli anni ’50 emblema della Dolce Vita ed ancora oggi meta ambita da VIP e membri del Jet Set internazionale. Un calendario fitto che dura da Aprile fino a fine Settembre, e che vede un susseguirsi di tornei di basso gol e mediano gol.

Nel gioco del polo, è il livello del torneo che definisce la composizione dei team: la somma degli handicap dei quattro giocatori deve infatti ricadere nel range indicato. L’handicap parte da -2, il più basso, ed arriva a 10, il più alto. Per dare idea di quanto sia difficile imparare questo gioco, basti dire che il 90% di coloro che lo praticano hanno ranking inferiore a tre, che al mondo esistono solo una quarantina di giocatori da otto in su e solo una manciata di dieci.

Tra coloro che stanno in cima a questa piramide, con un handicap di 8, proprio Olavo Novaes, uno dei professionisti del Maserati Polo Team.
Tra i suoi successi, tre partecipazioni ai mondiali come giocatore – campione nel 1995 e nel 2001 e vice campione nel 1998 – ed una come allenatore del team brasiliano; due vittorie ai campionati Sud Americani, quattro ai campionati Brasiliani, un secondo posto nella Coronation Cup, già vinta da suo padre, ed una vittoria dell’Open de France.

Quindici gol: questo il livello dell’open de Gassin, che durerà dal 19 al 29 luglio e che sarà sede dell’esordio 2012 del Maserati Polo Team. Cinque match di cinque tempi, chiamati chukker, ognuno della durata di sette minuti effettivi. Tra un tempo e l’altro, il cambio cavalli. Tra il terzo e quarto tempo, gli spettatori che scendono in campo per mettere a posto le zolle sollevate dagli zoccoli degli animali; forse una delle scene più conosciute di questo sport.

Un torneo competitivo che richiederà ai quattro giocatori che compongono il team Maserati, grande concentrazione ed affiatamento.
Il polo per molti è solo un hobby, ma in campo si entra sempre con voglia di vincere, di combattere, ma mai a scapito della sportività, una delle tante caratteristiche di questo gioco dalle antiche origini, ancora oggi carico di tradizione.
Un gioco che genera grande passione, capace di tirare fuori il meglio, ed anche il peggio, delle persone, capace di emozionare, di tenere con il fiato sospeso.
Uno sport, uno stile di vita, forse addirittura una filosofia di vita che integra alla perfezione la semplicità della natura e del cavallo con la frivolezza di feste e lusso; la forte competizione in campo, con la complicità fuori, il glamour, l’agonismo l’internazionalità.

A conferma di quello che disse Winston Chruchill: “A polo handicap is a passport to the world” (un handicap di polo è un passaporto per il mondo).

Allegra Nasi

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