Il libro di Antonius Moonen edito da Castelvecchi parla in senso ironico e positivo dell’essere snob come l’unica forma di difesa contro l’omologazione
Lo snobismo va rivalutato, e anzi è l’unica forma di autodifesa rimasta nell’epoca dei concorsi di bellezza e della moda plastificata. Ne è convinto Antonius Moonen, autore del libro “Il Manuale dello Snob” edito da Castelvecchi, che con molta ironia, ci parla dello snobismo come una vera vocazione per pochi.
Dalla creazione di sé alla scelta degli abiti, dal completo rifiuto delle mode all’amore per le amicizie vere e durature, lo snob oggi va completamente controcorrente. Non ama i biglietti da visita, i curriculum vitae, e soprattutto rifugge gli yuppies e i rampanti: «Gli eccentrici presentano a priori tutti i requisiti per diventare perfetti snob: anticonformismo, creatività, consapevolezza della loro differenza, intelligenza, parlar schietto, ostinazione, indifferenza per l’opinione altrui, raffinato senso dell’umorismo, particolare talento nell’accumulare figuracce. Insomma, il dono e il gusto della libertà. Lo snob ovviamente conosce le buone maniere: solo che le trova noiose».
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