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Bolshoi e La Scala, intesa perfetta

Collaborazioni e mostre
Il 28 ottobre con una cerimonia da mille e una notte il Bolshoi di Mosca ha riaperto i battenti dopo sei anni di restauri ed è tornato a risplendere come al tempo degli zar.

Tra gli ospiti illustri oltre al presidente russo Dmitri Medvedev con la moglie Svetlana e i grandi nomi del teatro e della danza russa, sono stati avvistati direttamente dal Bel Paese Carla Fracci, Monica Bellucci e Stephane Lissner, il sovrintendente della Scala di Milano, teatro da sempre legato a doppio filo con il tempio della danza moscovita.

A sancire l’affinità tra le due istituzioni, inaugurati quasi nello stesso anno, rispettivamente il 1776 e il 1778, i prossimi appuntamenti che prevedono i due teatri collaborare in forte sinergia.

Il 12 novembre 2011, la Scala di Milano sarà il primo teatro straniero ospite del “nuovo” Bolshoi, con la Messa da Requiem di Verdi diretta dal maestro Daniel Barenboim, esecuzione molto sentita dal pubblico per la presenza nel coro di alcuni cantanti russi, come il basso Mikhail Petrenko e il soprano Elena Stoyanova.

A dicembre il teatro scaligero proporrà sul palco del teatro russo due balletti, Excelsior e Sogno di una notte di mezza estate, nell’ambito di un accordo di collaborazione che continuerà fino a fine 2012. Nel settembre 2012, infatti, sbarcherà a Mosca il Don Giovanni, sempre con la direzione di Barenboim e la regia di Robert Carsen e un concerto sinfonico.

Il Bolshoi, contemporaneamente agli spettacoli del teatro milanese, dedicherà alla Scala una mostra che resterà aperta tra novembre e dicembre.

Anche a Milano si respira aria dell’est con due mostre dedicate al teatro di Mosca. Nel Ridotto dei Palchi “Arturo Toscanini” fino al 30 novembre è allestita la rassegna “Bol’ soj, storia di un grande teatro e della sua rinascita”, racconto del restauro radicale che ha cambiato la struttura dell’edificio.

La seconda mostra, nel Museo Teatrale fino al 20 gennaio, è dedicata agli “Esperimenti di avanguardia sul palcoscenico del Bol’ soj. 1917-1932” e si concentra sulla percorso di ricerca creativa di quegli anni grazie a documenti rari, foto, opere originali, copie di bozzetti, figurini e schizzi di trucco.

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