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Diletta Leotta come Eminem, o quasi. Sanremo e Notte degli Oscar a confronto

Diletta Leotta come Eminem, o quasi. Sanremo e Notte degli Oscar a confronto

Sabato 8 febbraio è andata in onda la finale di Sanremo 2020 che ha visto il trionfo stra-meritato di Diodato. Ad un giorno di distanza, oltreoceano, al Dolby Theatre di Los Angeles hanno trasmesso la 92esima edizione della Notte degli Oscar. Due eventi seguitissimi, il primo a livello europeo, il secondo trasmesso in mondovisione, in tutto il sistema solare, nella galassia e nell’universo. Ce ne sono pochi di parallelismi, tra questi ce n’è uno in particolare che è necessario citare perché non venga mai dimenticato. Qual è? L’esibizione di Diletta Leotta e quella di Eminem, e non sto parlando di un duetto.

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Diletta Leotta

La finale di Sanremo è filata via liscia, senza troppi scandali. Morgan e Bugo, grazie a Dio, si sono dati alla macchia, risparmiando al pubblico l’ennesimo scempio che sono riusciti a mettere in piedi. Achille Lauro ha abituato e zittito tutti con i suoi look estremi e Tiziano Ferro, per la milionesimo volta, non è riuscito a mantenere l’aplomb e ha baciato in testa un uomo in platea. Che ci volete fare, è innamorato e a noi piace così. Proprio una bella serata, esibizione di Diletta Leotta a parte.

Diletta Leotta

Diletta Leotta canta “Ciuri Ciuri” sulla base di Lose “Yourself” di Eminem

Se ve lo foste perso vi informo che a fine serata, alle 2 di notte circa, Diletta Leotta si è esibita sul palco come cantante. Ma non con una canzone tipo “Fin che la barca va”, ha cantato “Ciuri Ciuri” inno alla tradizione siciliana per omaggiare Rosario Fiorello. Bello, direte! No. No perché l’ha fatto sulla base di Lose Yourself di Eminem. L’intro è stato “Shhh, ciuri ciuri”, vestita con una tutina argento luccicante e stivali al ginocchio. Ha scimmiottato per un paio di minuti i movimenti rap con un felpa smanicata e cappuccio calato sugli occhi, mentre il corpo di ballo la strattonava a destra e a manca come una bambola di pezza, poi finalmente tutto è finito. Ciliegina sulla torta, la base sotto non era ri-arrangiata o suonata live dall’orchestra, era proprio il cd del karaoke che si mette ai matrimoni per far cantare il cugino ubriaco. Un minuto di silenzio, grazie.

Diletta Leotta

“Lose Yourself” di Eminem è un capolavoro, un racconto intimo di ciò che è stata la sua vita prima del successo. E’ un brano sacro per gli amanti del genere, un po’ come le reliquie di San Gennaro per i Napoletani. Lose Yourself è stata scritta da Eminem durante le riprese del film autobiografico “8 mile”. Parla della sua infanzia interrotta quando con la madre si trasferì a Detroit, al di là della “8 mile Road”, il confine tra la comunità nera benestante e la massa di umanità varia in cerca di lavoro e di una dignitosa esistenza. La canzone racconta una vita fatta di paura, di opportunità da cogliere, di incapacità a sostenere la sua famiglia e infine di rivincita. Eminem è stato, musicalmente parlando, il Martin Luther King dei bianchi a Detroit. Nel 2003 il singolo Lose Yourself fu premiato con il Premio Oscar come “Miglior Canzone Originale “, aggiudicandosi il primato come prima canzone rap a vincere la tanto ambita statuetta.

Eminem

A Los Angeles Eminem si esibisce sul palco del Dolby Theatre: è magia.

Caso vuole che proprio ieri notte, Eminem sia comparso sul palco del Dolby Theatre alla fine di una lunga sequenza che omaggiava il ruolo delle canzoni nei film, cantando proprio “Lose Youself”. Barba lunga, cappellino e stile da vendere. Grande, immenso e sexy da far schifo. Al temine solo applausi e standing ovation. Ha risvegliato tutti, tranne Martin Scorsese che nel frattempo si era beatamente addormentato sul seggiolino. Che sia stato Diletta Leotta ad evocarlo? Come se Eminem avesse avvertito che qualcuno stesse facendo del suo capolavoro un massacro. Se fosse davvero così, grazie Diletta.