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Chi è il Dio del Calcio? È sfida aperta tra presente e passato, Maradona vs Pelè e Messi vs CR7

Chi è il Dio del Calcio? È sfida aperta tra presente e passato, Maradona vs Pelè e Messi vs CR7

Ogni epoca ha i suoi miti, lo si sa, e con essi anche le storiche rivalità. Se parliamo del calcio come dimenticare la diatriba su chi fosse il Dio della seconda metà del Novecento tra Maradona e Pelè? Un’eterna rivalità enfatizzata anche dal famoso slogan napoletano “Maradona è meglio ‘e Pelè” tratto dall’omonima canzone, da cui poi ha preso spunto anche Tommaso Paradiso con “Maradona y Pelè” la scorsa estate. Ma se l’antagonismo iconico resta quello tra l’argentino “made in Napoli” e il francese, non manca l’eterna sfida del presente fra due pluri-palloni d’oro: Lionel Messi e Cristiano Ronaldo

Un intreccio di menzioni in cui sono proprio i “vecchi” rivali a fare da endorsement ai nuovi idoli, in particolare Pelè premia Cristiano Ronaldo, che invece Maradona definisce “costruito ad arte”, mentre l’argentino spalleggia Messi, a cui ha anche insegnato come piazzare il piede per tirare punizioni efficaci. E a ogni intervista in cui i due calciatori fanno il tifo per i loro successori moderni, le quote di questi ultimi sui siti di dedicati come GallinaScommesse crescono o decrescono di pari passo. 

Lionel Messi però sembra essere definito come il miglior giocatore della sua generazione, da molti, non solo da Maradona, ai danni del suo collega CR7. Ha già vinto quasi tutto all’età di 32 anni. Se riuscisse anche ad aggiungere un titolo come la Coppa del Mondo, con la nazionale Argentina di cui è il capitano, al suo curriculum, si unirebbe alla discussione fra i più grandi giocatori di tutti i tempi, non solo del presente.

Lo abbiamo visto tutti giocare. Nessuno può dribblare una difesa come Messi. Nessuno può creare un’opportunità dal nulla nel modo in cui lo fa abitualmente. Riesce a segnare grandi gol individuali da gioco aperto o da calcio di punizione. Oppure può progettare un obiettivo di squadra strabiliante. 

Ed è proprio quest’ultima caratteristica che lo distingue da Cristiano Ronaldo, un giocatore individualista per indole, attributo che gli ha causato non pochi problemi sulla panchina e negli spogliatoi della Juventus, dove è sbarcato da qualche anno. 

Siamo reali. È noioso. È arrogante. Lui si tuffa. Lui fa l’occhiolino. Viene beccato in vasche idromassaggio con donne discutibili. È un essere umano di dubbia etica, ma è un calciatore straordinario. Ronaldo ha abilità di dribbling quasi impareggiabili. Può bruciare un difensore con le sue straordinarie mosse e confonderlo velocemente. Oppure Ronaldo può semplicemente sparare un tiro da centro campo e scegliere l’angolo in alto e centrare l’obiettivo con la stessa facilità con cui un cane addenta il suo osso. 

È innegabile e disonesto non riconoscerne il suo genio come giocatore.

Come abbiamo già detto a fare da promoter durante le interviste per CR7 ci pensa Pelè, che non manca però di ricordare che il più grande ante tempo resta sempre lui. Pur riconoscendo l’indubbio valore di Messi, gli accolla il badge negativo di non essere un attaccante. 

C’è molto equilibrio ma mi sembra che oggi Cristiano Ronaldo sia il più stabile, ormai da dieci anni è ad altissimi livelli, si mantiene stabilmente al top. Non è tanto talentuoso quanto Neymar sul piano tecnico, ma è più abile in tutte le altre qualità che fanno un grande giocatore. Penso che il portoghese sia il migliore perché è più continuo, anche se non si può dimenticare Messi, ovviamente. Però il numero 10 del Barcellona non è un attaccante. Cristiano più forte di me? Bisogna dire la verità: mio papà e mia mamma hanno chiuso la fabbrica, di Pelé non ce ne saranno più”.