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Joaquine Phoenix alias Joker: la standing ovation alla premiere di Venezia

Joaquine Phoenix alias Joker: la standing ovation alla premiere di Venezia

La premiere di Joker al Festival del cinema di Venezia ha suscitato una standing ovation di otto minuti. Per chi? Ovviamente per l’attore: Joaquin Phoenix; il regista: Todd Phillips; la storia: avvincente e straziante come non mai. Insomma, tre ingredienti che hanno segnato alla perfezione il profilo del il cattivo di Batman.

Joaquin Phoenix e gli 8 minuti di standing ovazione

Phoenix e Phillips sono stati raggiunti nella Sala Grande da Zazie Beetz, che recita anche nel film come vicino di casa del personaggio di Joaquin Phoenix. Robert De Niro, che interpreta un conduttore di talk show, non ha fatto il viaggio al Lido di Venezia. Dal momento della sua presentazione, il luglio scorso, come parte della scaletta e climax del red carpet tra le proiezioni, Joker ha suscitato grande curiosità. Entrambe le premiere-proiezioni erano piene, tra stampa e ospiti,  con la seconda che ha anche suscitato forti applausi alla fine. Un’esultanza tutta meritata quando il nome di Phoenix è apparso nei titoli di coda. Il film fa parte dell’universo DC Comics ma si distingue come una storia unica nel proprio genere che tratta l’origine del personaggio Joker. Non includendo dunque alcuna apparizione di Batman o altri personaggi storici. Si apre negli Stati Uniti il ​​4 ottobre.

La performance di Phoenix nei panni di Arthur Fleck, un uomo triste e mentalmente turbato che si trasforma in un’icona di nichilismo violento. Il film ha già generato una grande agitazione da parte del pubblico, sia per i premi ricevuti che per l’audience prevista. Joaquin Phoenix ha affermato con convinzione che i precedenti super attori che hanno interpretato il ruolo – come Heath Ledger ne Il cavaliere oscuro dieci anni fa – non lo abbiano influenzato. E noi ci crediamo, con quel fascino e carisma non sembra avere bisogno di suggerimenti dall’alto. «Non mi riferivo a nessuna iterazione passata del personaggio» ha detto Joaquin Phoenix. «Sembrava come qualcosa che fosse di nostra creazione e basta.» Il critico cinematografico di varietà Owen Glieberman ha elogiato il film, scrivendo: «Joaquin Phoenix è sorprendente come un disadattato mentale che diventa il nuovo soggetto da indagare, non più l’eroe, bensì l’antieroe. Il mitico film tratto dai fumetti che esprime ciò che sta accadendo nel mondo reale.»

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