La morte di George Floyd è avvenuta il 25 maggio 2020, nella città di Minneapolis, in Minnesota, per mano di un agente di polizia razzista. L’episodio ha ottenuto immediatamente risonanza internazionale in seguito alla diffusione del controverso filmato dell’arresto di Floyd stesso. Clip dalla quale sono scaturite proteste e manifestazioni contro l’abuso di potere da parte delle forze di polizia in America. Spesso e volentieri con un sottofondo di discriminazione razziale.
Nel video viene inquadrato l’agente di polizia Derek Chauvin premere il proprio ginocchio sul collo di George Floyd. Questo per 8 minuti e 46 secondi, mentre gli altri agenti in servizio con Chauvin sceglievano di non fare nulla.
Grandissima fetta delle personalità più in vista a livello mondiale si è schierata apertamente, condividendo appoggio e solidarietà totale nei confronti della causa. Fra i VIP, non poteva di certo mancare George Clooney, annoverato da tempi immemori tra le celebrità più impegnate in tema di politica e diritti. «In 400 anni non abbiamo trovato il vaccino contro il razzismo», si è esposto Clooney prendendo in esame gli scontri aperti scoppiati negli USA. Il pensiero dell’attore è stato pubblicato sul Daily Beast, e le sue parole risultano mirare dritte al presidente Donald Trump. «C’è solo una via per tenere aperta la speranza: il voto» ha aggiunto la star di Hollywood.
«Non c’è dubbio che George Floyd sia stato assassinato. Lo abbiamo visto esalare gli ultimi respiri nelle mani di quattro poliziotti. Non sappiamo quando queste proteste si fermeranno. Speriamo e preghiamo che nessuno sia ucciso. Sappiamo però che anche questa volta potrebbe cambiare poco o nulla. La rabbia e la frustrazione che vediamo nelle nostre strade è ancora una volta il segno di quanto poco la nostra nazione si sia elevata dal suo peccato originale della schiavitù. Questa è la nostra pandemia. Ci infetta tutti e per il razzismo non abbiamo trovato vaccino in 400 anni di storia». E di nuovo, sul finale la chiara posizione di George Clooney nei confronti del presidente Trump, che si dice pronto a inviare l’esercito nelle strade con l’obiettivo di “sedare” le rivolte. «Abbiamo bisogno di politici e amministratori che trattino nello stesso modo tutti i cittadini. Non leader che alimentano l’odio e la violenza come se l’idea di sparare ai saccheggiatori non fosse evidentemente altro che un incitamento all’odio razziale».
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