Storie di orologiLa storia di Vacheron Constantin, la più antica manifattura di orologeria al mondo che non abbia mai interrotto la propria attività, risale al 1755, quando il giovane e brillante Jean-Marc Vacheron decide di aprire un atelier nel cuore di Ginevra.
Qui prendono vita i primi segnatempo con complicazioni, i primi quadranti guilloché e il fondatore si impegna a trasferire le proprie conoscenze ai successori. Nel 1810 Jaques-Bartelemy Vacheron, nipote di Jean-Marc, prende in mano la maison, espandendone la fama oltre i confini nazionali.
Nove anni dopo arriva l’incontro con François Constantin, un uomo dal grande talento per gli affari, che entra in società e con la sua incredibile energia attraversa l’Europa, aprendo nuovi mercati agli orologi di lusso che ora sono griffati Vacheron et Constantin.
Constantin è anche il padre del celebre motto aziendale, che ironicamente recita: “Fare meglio se possibile, ed è sempre possibile”.
Il 1839 segna l’inizio di un nuovo corso per l’azienda, che grazie alla rivoluzione produttiva introdotta dal direttore tecnico, l’ingegnere Georges-Auguste Leschot, entra nell’era industriale.
Bisogna invece aspettare il 1880 per vedere la Croce di Malta, emblema della maison, essere registrata ufficialmente come simbolo del marchio.
Pochi anni dopo arriva il primo grande riconoscimento, la medaglia d’oro all’Esposizione Nazionale Svizzera del 1886, anche se già nel 1872 l’Osservatorio astronomico di Ginevra aveva riconosciuto l’eccellenza della produzione Vacheron Constantin.
Nel 1906 apre a Quai de l’Ile, a Ginevra, la prima boutique del brand, che dopo oltre cento anni di attività si trova ancora allo stesso indirizzo.
Affascinato dalla bellezze delle creazioni della manifattura, l’eccentrico re Farouk d’Egitto commissiona a Vacheron Constantin un orologio da taschino dalla complessità straordinaria. Dopo cinque anni di lavorazione, nel 1935 il singolare esemplare vede la luce, entrando di diritto a far parte dei capolavori assoluti della haute horlogerie.
Per festeggiare il secondo centenario dalla fondazione, nel 1955, gli artigiani del marchio dimostrano ancora una volta di essere al top della creatività e delle capacità tecniche realizzando uno degli orologi più sottili mai prodotti, dotato di un calibro spesso appena 1,64 mm.
Lo stesso anno, in occasione della Conferenza dei Quattro Grandi, che riunisce a Ginevra i capi di stato N. A. Bulganin, Sir Anthony Eden, Dwight D. Eisenhower e Edgar Faure, Vacheron Constantin crea quattro modelli da polso quale omaggio a questi storici personaggi.
Gli anni ’70 sono segnati dalla creazione di Kallista, sontuoso segnatempo ricavato da un lingotto d’oro di un chilo, arricchito da 118 diamanti per un totale di 130 carati, la cui realizzazione ha richiesto ben cinque anni.
Nel 1994, per i 400 anni dalla morte del grande geografo Mercatone, l’azienda produce due modelli in limited edition con quadranti smaltati che mostrano le mappe dei due emisferi disegnati dal geniale studioso.
Due anni più tardi Vacheron Constantin entra a far parte del gruppo Richemont e viene lanciata la linea sportiva Overseas.
Il nuovo millennio vede nascere la prima collezione donna, Egérie, presentata nel 2003, mentre nel 2005, per celebrare i 250 anni di attività, la maison crea il Tour de l’Ile, l’orologio da polso double face più complicato al mondo, in grado di vantarne ben 16, insieme all’indicazione astronomica.
Il modello, mosso da un eccezionale calibro con 834 componenti, sfoggia l’ambito Punzone di Ginevra ed è stato prodotto in soli sette esemplari.
Lo stesso anno vede la luce anche il Saint-Gervais, anch’esso insignito del Punzone di Ginevra e dotato di calendario perpetuo, tourbillon e più di dieci giorni di riserva di carica.