Al via la Formula 1 dei cieli
Uno spazio lungo 3.300 m, largo 900 e alto 1700 m. Sono queste le misure della pista da corsa del futuro. Porzioni di cielo dedicate alla Formula1 aereonautica.
Curve e controcurve, pit stop e giri, strategia e tecnologia, aerodinamica e motori potenti. Ingredienti comuni per modi, tempi e mezzi differenti. I piloti potranno chiudere in garage le Ferrari di turno per predere parte alla competizione del futuro. La Rocket Racing League ha presentato, infatti, il primo degli aerei costruiti per le gare di formula uno dei cieli. Il Thunderhawk, nome dato dall’ingegner Michael Higgins, sarà un perfetto connubio di spettacolarità fuoco e fiamme di un temporale con il suo motore a razzo e piloti agili e strateghi come falchi e avrà il suo debutto il prossimo autunno in una gara che vedrà froteggiarsi aerei già esistenti naturalemnte potenziati.
I Marl-1 X-Races potranno raggiungere una velocità attorno a 520 km all’ora e saranno dotati di strumentazioni di altissima tecnologia paragonabili a quelli utilizzati sui caccia oltre naturalmente a satelliti GPS.
Oltre a motori che bruciano ossigeno liquido e kerosene capaci di dare spinte poco inferiori a quelle dei razzi una delle modifiche fondamentali degli aerei e degli assetti di gara riguarderà i pit stop. Infatti, il rifornimento di carburante in questa prima fase richiederà tra i 5 e i 10 minuti e il pieno consentirà di fare circa 12 anelli. Infatti, ogni aereo avrà carburante a sufficienza per tenere acceso a intervalli il motore-razzo per 4 minuti, ma potrà volare anche per 10 minuti con il motore spento.
Il responsabile della Rocket Racing League, Granger Whitelaw, e il co-fondatore Peter H. Diamandis si occupano da anni dell’organizzazione di iniziative e missioni aereospaziali e con il Thunderhawk mirano a creare lo sport del nuovo millennio e se non basta togliere la terra alla pista per aggiungere adrenalina stanno pensando di utilizzare anche una serie di ostacoli da posizionare lungo il percorso e punti luce al laser per poter realizzare le competizioni anche di notte.