The Best of Italian Opera dal 9 luglio al 26 luglio 2015
Come abbiamo visto, il Teatro alla Scala di Milano, orgoglio del made in Italy in tutto il mondo, ha pensato ad un programma speciale appositamente per Expo 2015.
Dal 1 maggio al 31 ottobre 2015, il celebre teatro meneghino sarà aperto ogni sera per offrire spettacoli ai 20 milioni di visitatori attesi in città con una sorta di “meglio di” che includerà le più importanti produzioni realizzate dalla Scala nel corso degli ultimi dieci anni, con un occhio di riguardo a Giuseppe Verdi.
Anche il Teatro Regio di Torino ha deciso di dedicare il mese di luglio 2015 al grande pubblico dell’Esposizione Universale con l’iniziativa The Best of Italian Opera.
Dal 9 luglio al 26 luglio 2015 si alterneranno quattro grandi opere del melodramma italiano che impegnerà tutte le maestranze del Teatro nell’allestimento di un’opera diversa ogni giorno per un totale di sedici recite.
Primo titolo in programma non poteva che essere La bohème di Giacomo Puccini (9, 14, 18 e 23 luglio 2015) opera simbolo del Regio, dove Puccini decise di rappresentarla in prima assoluta nel 1896.
Il barbiere di Siviglia di Gioachino Rossini (10, 15, 19 e 24 luglio) vedrà in scena autentici fuoriclasse del genere buffo come Antonino Siragusa, Marco Filippo Romano, Chiara Amarù, Roberto de Candia e Nicola Ulivieri, protagonisti del fortunatissimo allestimento di Luisa Spinatelli con la regia di Vittorio Borrelli, sul podio Giampaolo Bisanti.
La traviata di Giuseppe Verdi (11, 16, 21 e 25 luglio) sarà quella firmata dal regista Laurent Pelly, una delle produzioni che ha ottenuto i più ampi consensi di critica e di pubblico, che nel corso della tournée giapponese del 2010 venne salutata con oltre diciotto minuti di applausi.
Norma di Vincenzo Bellini (12, 17, 22 e 26 luglio) sarà presentata nell’allestimento firmato da Alberto Fassini; la regia originale verrà ripresa per l’occasione da Vittorio Borrelli.
Sul podio dell’Orchestra e del Coro del Regio un direttore affermatissimo nel panorama internazionale: Roberto Abbado.
