
Si apre con WagnerUndici opere che hanno fatto la storia del melodramma, tredici appuntamenti con il Béjart Ballet Lausanne, numerosi concerti nelle capitali europee della musica e una nuova tournée in Giappone.
Ecco la proposta del Teatro Regio di Torino per la stagione 2012-2013.
In cartellone i grandi classici dell’opera di diverse epoche: dal tardo Settecento di Don Giovanni (1787) e Matrimonio segreto (1792) al belcanto dell’Italiana in Algeri (1813) e dell’Elisir d’amore (1832), dalla prima grande opera romantica di Wagner, Der fliegende Holländer (1843), a due titoli centrali di Verdi come La traviata (1853) e Don Carlo (1867).
E poi, l’opera francese per antonomasia, la Carmen di Bizet (1875), la raffinata sensibilità di Čajkovskij in Evgenij Onegin (1879), e le due facce del verismo italiano con La bohème di Puccini e Andrea Chénier di Giordano (entrambe del 1896).
La stagione verrà inaugurata il 12 ottobre 2012 con Der fliegende Holländer (L’Olandese volante) di Wagner, un giusto tributo al musicista, di cui nel 2013 ricorre il 200° anniversario della nascita, ma anche l’unica possibilità di vedere in Italia la stupenda produzione firmata da Willy Decker per l’Opéra di Parigi.
La danza ha un protagonista d’eccezione in Maurice Béjart, a cinque anni dalla scomparsa, ospitando dal 30 novembre al 14 dicembre il Béjart Ballet Lausanne, la Compagnia da lui fondata e che oggi mantiene viva l’eredità di uno dei più grandi interpreti del XX secolo. In scena alcune delle coreografie che l’hanno reso immortale come L’Oiseau de feu, Le Sacre du printemps e Boléro.
La prima del Don Carlo di Giuseppe Verdi, in scena il 10 aprile, segna un appuntamento importante: quello con il 40° compleanno del ricostruito Teatro Regio, che riapriva proprio il 10 aprile 1973 con un’altra opera di Verdi, I Vespri siciliani.
Altra tappa fondamentale della Stagione è il nuovo allestimento, in coproduzione con il Covent Garden di Londra e Opera Australia, dell’Evgenij Onegin di Pëtr Il’ič Čajkovskij. Lo spettacolo, in scena a maggio (17-26), è firmato dal regista danese Kasper Holten ed è diretto da Gianandrea Noseda.