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Schaffrath, la vera rivoluzione è “Libertà”

Schaffrath, la vera rivoluzione è “Libertà”

In collaborazione con B&G Business & Gentlemen

Con loro è iniziata una piccola grande rivoluzione. Un cambiamento che ha dato ancora più valore a ciò che è l’anima di ogni gioiello: il diamante. Già, perché è proprio grazie all’amore e alla passione con cui da ormai ottantasei anni lavora queste preziose pietre, che la casa gioielliera Gebruder Schaffrath ha creato il principio Libertè: un metodo nuovo e rivoluzionario che ha ridato libertà al diamante, conferendo ancora più prestigio ai gioielli che, dal 1923, vengono realizzati nell’azienda tedesca grazie alla maestria dei suoi intagliatori.

Ma le antiche tecniche di lavorazione, combinate con un design altamente innovativo, non sono l’unico punto di forza delle collezioni firmate da Gebruder Schaffrath: è all’azienda fondata dai fratelli Adam e Alois Schaffrath che si deve il merito di aver reso per la prima volta il diamante visibile in tutta la sua interezza. Tutti gli anelli che montano la preziosa pietra sono infatti dotati di un particolare meccanismo che mantiene il diamante in perenne oscillazione, creando un gioco di luce che ne esalta tutte le sfaccettature. Ideato nel 2002, il principio Liberté, oggi conosciuto in quasi tutto il mondo, è stato non a caso definito dai maggiori esperti di gioielleria la più importante invenzione dopo quella dell’anello con incastonato il diamante.

L’esclusività del metodo sta anche nel processo di produzione delle linee, create per offrire al cliente una qualità davvero unica: ogni singolo pezzo viene lavorato manualmente da maestri artigiani che affiancano all’innovazione un’estrema attenzione al design del gioiello. Il principio del movimento, inoltre, testato con grande attenzione e meticolosità, garantisce l’assoluta sicurezza dell’infrastruttura che accoglie il diamante. La struttura del gioiello realizzato con questo esclusivo principio non deve infatti trarre in inganno lasciando pensare a un prodotto particolarmente delicato; anzi, è importante sapere che l’impatto di una pietra mobile viene classificato come ‘impatto indiretto’, quindi il movimento attutisce il colpo; l’impatto di una pietra incastonata è invece classificato come ‘impatto diretto’, quindi può provocarne la rottura. A parità di urto è stato quindi rilevato che, in percentuale minima, è più delicato un gioiello con diamante incastonato che il gioiello con Principio Libertè.

Non è dunque un caso se, dopo circa cinque anni di commercializzazione a livello mondiale dei gioielli Libertè, non è mai stato riscontrato alcun difetto e nessun gioiello è stato restituito con il diamante fuoriuscito dalla propria montatura o danneggiato. Ma per raggiungere questo risultato, che unisce un alto standard qualitativo con una sicurezza certificata, ci sono alle spalle ottantasei anni di storia della casa gioielliera Gebruder Schaffrath, entrata nel mercato italiano a partire dal 2004 con la prospettiva di una rapida e progressiva crescita.

Nelle collezioni, lanciate sul mercato e disponibili in Italia solo da pochissimi rivenditori, si fondono la tradizione ereditata in ottantasei anni di lavoro e l’innovazione delle più moderne tecniche gioielliere: dalla linea Eternity, che combina un design moderno e senza tempo con i materiali più pregiati, alla linea Unity, che si distingue per le forme più esclusive. Un carattere forte, reso ancora più intenso dal rosso che caratterizza il rivestimento interno, è invece il tratto predominante della collezione “Vendetta” che, come tutti i gioielli firmati Gebruder Schaffrath, viene trattata come pezzo unico ed esclusivo, prestando estrema attenzione alle fasi di lavorazione in modo da ottenere un gioiello che possa trasmettere, a chi lo indossa, fascino e soprattutto lucentezza.

La storia
E’ il 15 gennaio 1923 quando i fratelli Adam e Alois Schaffrath fondano la Gebruder Schaffrath: il lavoro di sei intagliatori di pietre è tutto ciò di cui si servono per dare vita alla casa gioielliera che oggi conosciamo e che negli anni successivi riesce ad affermare il proprio nome grazie alla perfezione nel taglio e all’ottima qualità delle pietre, caratteristiche che ancora oggi la rendono famosa nel mondo. Ma per arrivare ad affermarsi sui mercati internazionali la Gebruder Schaffrath ha dovuto superare dei periodi difficili: dalla crisi del 1929, alla quale la casa gioielliera ha risposto acquisendo nuova clientela, alla Seconda Guerra Mondiale che ha causato notevoli perdite all’azienda, che si è risollevata solo con la ripresa economica avvenuta a partire dagli anni Cinquanta.

Grazie all’elevata domanda la Gebruder Schaffrath cresce: più di quattrocento intagliatori di diamanti lavorano per realizzare gioielli esclusivi, la cui qualità viene riconosciuta sul mercato permettendo all’azienda tedesca di diventare, nel 1960, una delle sei aziende selezionate a cui è permesso l’acquisto di materie prime direttamente dal monopolista De Beers.

Da qui in avanti la strada è tutta in salita: nel 1969 la casa gioielliera, per la prima volta, affianca all’attività di taglio il disegno e la produzione di una propria collezione di gioielleria. Nascono le basi per una svolta verso nuovi orizzonti che nel 1987 porta l’azienda a darsi una chiara struttura organizzativa basata su due distinte divisioni: una focalizzata sul taglio delle pietre e l’altra di produzione di gioielleria.

Dopo il passaggio della gestione nelle mani della quarta generazione di famiglia, avvenuto nel 1998, alla casa gioielliera viene riconosciuto il premio di miglior fornitore di gioielleria dell’anno per il lavoro svolto da più di settantacinque anni nel settore. Siamo ormai nel 2002 e, dopo la creazione della linea Trilogy, in collaborazione con Dtc (Diamond Trading Company), nasce il principio Liberté a cui va il merito di aver introdotto una vera e propria rivoluzione nel mondo della gioielleria di lusso.

testi di Ivan Consoliby B&G Business & Gentlemen