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Orticola 2015, parla Francesca Marzotto Caotorta

Intervista alla Regina delle piante e dei giardini
Francesca Marzotto Caotorta è considerata la Regina dei Giardini, e non a torto.

Nessuno meglio di lei in Italia conosce la natura, le piante, i fiori, gli abbinamenti giusti per creare il parco o il giardino ideale, piccolo o grande che sia. Non solo. Sua è stata l’idea, anni fa, di fondare la celebre rivista Gardenia, di cui è stata Direttrice .

È anche paesaggista e ha scritto diversi libri sul tema, ultimo in ordine temporale “All’ombra delle farfalle” per la Mondadori; come se non fosse abbastanza, ha sempre ricoperto un ruolo predominante come membro del Comitato organizzatore di Orticola. Mostra mercato di fiori e piante, realizzata ogni anno a Milano in maggio, nei giardini Indro Montanelli di via Palestro. Al momento, dirige il bollettino di Italia Nostra, nota associazione che tutela il patrimonio italiano, ma ciò non la distoglie dagli studi sui fiori e sulle piante, da sempre la sua grande passione.

In vista dell’arrivo della primavera e dell’esplosione della bellezza della natura, l’abbiamo intervistata per conoscerla meglio e per scoprire i luoghi più suggestivi in cui andare in gita nei prossimi mesi.

Primo numero della rivista Gardenia

Francesca, come è nata questa passione per i giardini?
A chi mi pone questa domanda io solitamente rispondo che il mio Dna è verde, tanto che mia madre – guardo un po’ il caso – si chiama Giusti del Giardino. Da piccola ho avuto la fortuna immensa di nascere e crescere in campagna, sia nel Veneto che in Toscana, a contatto con i contadini. Nessuna scuola ti insegna quanto ciò che apprendi con l’esperienza condivisa, attraverso la semplice osservazione degli altri mentre lavorano.
Quindi in prima battuta ho imparato così, guardando i giardinieri: come disinfettavano una pianta, come potavano e tutto il resto. Dopo che i miei figli sono cresciuti, sono tornata a scuola (ho fatto la terza liceo a 30 anni!): prima ho preso il Diploma di Erboristeria presso l’Università di Siena e in seguito mi sono diplomata alla Ichbold School of Design di Londra.
Quando sono arrivata a Milano, si parlava ancora molto poco di piante e giardini, quindi ho pensato di proporre a Giorgio Mondadori un giornale su questo tema, per l’epoca innovativo.

E così è nato Gardenia….
Sì, il momento era favorevole e il nome andava bene per un pubblico vasto. Ricordo che nei primi numeri facemmo un servizio sulle fucsie e a quel tempo c’era un solo vivaio in tutta Italia di quelle piante. Insomma, un intero mondo ancora da creare, per il quale credo peraltro che Gardenia abbia dato un contributo fondamentale.

Nel frattempo, cosa è successo nella sua vita? A poco a poco ha raggiunto la fama.
Ho studiato progettazione dei giardini in Inghilterra e nel frattempo ho collaborato per ben 23 anni con la rubrica “Verdissimo” sul Domenicale de Il Sole 24 ore. Ci sono stati anni nei quali scrivevo per tre giornali alla settimana, tenevo rubriche televisive, radio, seguivo la comunicazione in tutti i sensi di fiori, piante, orti, giardini e erbe officinali.

Qual è il segreto per realizzare un bel giardino?
La collaborazione con il tuo datore di lavoro, perché un giardino è sempre un prodotto di squadra: tanto sei bravo tu, tanto deve essere bravo chi ti commissiona il progetto. Io ho sempre accettato solo proposte da privati, perché riconosco di non avere abbastanza pazienza “politica” per  lavorare nel e con il pubblico.

Dunque, dove andiamo a goderci la natura questa primavera?
Ci sono due tipologie di giardini: quelli spontanei e gli altri, entrambi bellissimi da vedere. Ad esempio, per chi ama le camelie a fine marzo c’è una splendida mostra a Verbania, ma se ne trovano di altrettanto splendide a Lucca, Napoli e Caserta. La zona dei rododendri invece è Piacenza, con la Riserva Naturale del Parco Burcina Felice. Nello specifico, tuttavia, io adoro le piante spontanee, ecco perché il mio uliveto è tutto un tappeto giallo di tromboncini, seguiti dalle orchidee. Di spontaneo si trovano le peonie in Abruzzo o in Sicilia nel mese di maggio, le bulbose, i giacinti e i narcisi, gli iris, i tanti garofani. L’Italia del nord è invece famosa per le azalee, le camelie, i narcisi nelle zone montagnose e le orchidee selvatiche, ma il catalogo intero occuperebbe pagine e pagine.

Un ultimo consiglio: quali le erbe officinali che fanno “più bene” alla salute?
Una domanda con infinite risposte, tante quante le espressioni della nostra salute. Che dire? Io ricordo con affetto la cosiddetta “Tisana della Felicità” di Messegué,  che garantiva risvegli felici e che preparo ancora mischiando fiori di arancio, camomilla romana (quando la trovo), menta crispa, fiori di tiglio e lippia citriodora. Inoltre, come si fa a stare senza arnica? Per rafforzare unghie e capelli mi affido invece all’equiseto, che trovo attorno allo stagno in giardino.  Ottimo è anche il timo, disinfettante delle vie respiratorie e utile contro l’acne, mentre per la cistite raccolgo l’erica e la malva. In ogni caso, è sempre importante accertarsi dell’alta qualità delle piante officinali che si acquistano e dello stato generale della persona, perché quello che in un certo momento può andar bene per qualcuno, non va bene per qualcun altro. Ad esempio, il ginseng piace a tutti, eppure a me mette agitazione. Proprio perché i principi attivi delle piante attivi lo sono per davvero.

Chiara Giacobelli e Francesca Marzotto Caotorta

www.francescamarzottocaotorta.com

Chiara Giacobelli