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Modella si nasce o si diventa?

Modella si nasce o si diventa? Questa è una delle domande  più  frequenti che viene fatta ad una modella. Sinceramente è una domanda a cui faccio fatica a rispondere ancora oggi. Penso entrambe le cose. Una modella, per essere tale, deve nascere con determinate caratteristiche fisiche imprescindibili (questo è ovvio), ma è anche vero che l’esperienza nel settore aiuta a migliorarsi.

La verità sta sempre nel mezzo, o quasi. In fondo penso che per emergere nel fashion system si debbano possedere molte qualità fisiche e soprattutto caratteriali: determinazione, ambizione, tenacia e una grande personalità. Quest’ultima la fa da padrona: una modella senza una grande personalità non va da nessuna parte, crolla emotivamente dopo una settimana. Si ritira dalle scene in uno schiocco di dita. I giudizi continui, i “no” che  intralciano il percorso e le ripetute critiche fanno parte della professione e della quotidianità a cui è sottoposta da sempre la modella. Senza sconti e senza giri di parole. I clienti e gli agenti sono molto diretti con le ragazze e ragazzi che vogliono intraprendere un percorso nel mondo della moda.

“La moda non fa per te” mi dicevano, “un seno abbondante è bello per una donna ma non per una modella” e mi scartavano. Ma io ho continuato a presentarmi puntuale a tutte le agenzie di Milano. Finché un giorno mi hanno presa e ho ottenuto il mio primo contratto dalla stessa agente che mesi prima mi aveva detto ” no”. Perché questo? Una ragazza non cambia radicalmente in tre mesi. Oggi, voltandomi indietro e guardando tutto il mio percorso, devo tutta la mia carriera a questa booker. Sì, perché mi ha insegnato come funziona questo ambiente. La caparbietà e la determinazione valgono più  di un seno abbondante. Il fatto che ad un certo punto mi abbia detto ” si” è proprio perché non mi sono mai arresa e ho continuato a riprovare dopo innumerevoli rifiuti.” Questa ragazza è cocciuta e ce la farà ” diceva.

La comunicazione, il modo di approcciare le persone, superano di gran lunga qualche centimetro in più sui fianchi, e qualche centimetro in meno in altezza. Il carisma della modella fa si che venga definita come tale. Basti pensare a Kate Moss. Piccola di statura  ( molto al di sotto della media delle modelle anni 80′ e 90′) minuta e con un viso molto particolare in contrasto con le top super bambole del suo tempo. Il suo sguardo però non potevi dimenticartelo. Rimaneva impresso come pochi. Lei e l’obiettivo fotografico erano una cosa sola e si amavano profondamente. Non era la modella ideale ma è passata alla storia. Forse nel mondo della moda per emergere bisogna andare al di là delle regole, creare un punto di rottura, qualcosa di diverso.

Il fashion system ha bisogno sempre di una continua evoluzione e di cambiamento. Se la moda fosse statica e sempre uguale a se stessa cesserebbe di esistere. E le modelle rappresentano i punti di rottura in base ai canoni del periodo storico in cui si trovano. Io, a mio modo, ho rappresentato una “diversità ” tra le modelle skinny e algide delle passerelle di oggi. È importante dare un proprio contributo in termini di diversità e unicità.

Per rimanere nella storia devi mostrare qualcosa che non c’era mai stato prima. Questa è la differenza sostanziale tra una buona modella (che fa il suo lavoro e sta al suo posto) ed una top model. Quest’ultima non si accontenta di stare nella propria “casella” del puzzle ma vuole andare oltre. Così nascono le icone. La storia della moda è scritta sulle loro immagini.

Per cui, tornando alla domanda iniziale, direi che una modella nasce con delle qualità uniche ma allo stesso tempo l’esperienza la aiuta a raggiungere obiettivi sempre più alti. Deve avere il “fuoco” dentro e la voglia di arrivare. Serve una grande costanza. Serve una grande passione.