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Moda a Parigi

Il meglio delle sfilate nella Ville Lumiere
Dopo New York, Londra, Milano è toccato a Parigi il compito di raccontare l’Autunno Inverno 2009-2010.
Tra sfilate, presentazioni, inaugurazioni e feste, il clima anticrisi e gli abiti bon ton hanno conquistato anche la capitale dell’Alta Moda, perché la svolta per la prossima stagione prêt-à-porter pare proprio essere riproporre evergreen di classe e dall’eleganza intramontabile.

A inaugurare la kermesse i giovani Anne Valérie Hash, Kris Van Assche, Peachoo + Krejberg fino alla linea cult Rue du Mail firmata da Martine Sitbon.

A dare inizio alle passerelle dei grandi nomi ci ha pensato Balenciaga con una collezione flou e sensuale. Un po’ omaggio all’espressionismo di Pollock, un po’ vagamente androgino, l’AI 09 è fatto di casacche e pantaloni molli, gonne annodate da esotici panneggi il tutto impreziosito da tessuti luminosi come il satin declinato in numerose varianti.

Gli anni Ottanta tornano sul catwalk firmato Balmain. Il nero è illuminato dal blu elettrico e dall’argento, ma anche da paillettes e da superfici lucide. Le giacche hanno spalle appuntite, i miniabiti sfoggiano una scollatura a cuore o a triangolo, le gonne rispolverano le balze, i pantaloni si gonfiano e ovviamente non mancano lunghi strascichi a onda sugli abiti da sera.

L’AI 09 firmato da Olivier Theyskens per Nina Ricci avvolge le figure di una nobile allure. Spalle larghe, ankle boots ‘appoggiati’ su zeppe altissime, forme geometriche e tailleur pantalone, apoteosi della femminilità. Esaltazione della notte anche per Christian Dior. John Galliano guarda all’Oriente e più precisamente ai fasti delle corti persiane e delle fiabe delle “Mille e una Notte” per una collezione declinata sulle note del blu intenso, del rosso porpora e del rosa carico.

La collezione Gold Label firmata da Vivienne Westwood è ispirata al Mantegna, tanto da dedicargli una stola lunga 3 metri, raffigurante la celebre opera del Mantegna «La Zuffa di Divinità marine». Abiti color antracite, giacche oversize come cappotti, camicie indossate alla rovescia o abbottonate in maniera volutamente sbagliata per ottenere un effetto asimmetrico, culotte, calze e mini gonne. I tessuti spaziano da lane infeltrite, lamé, georgette, pizzo e lino, velluto, lana tartan, principe di Galles, il tradizionale satin, seta jacquard e strass decorativi.

Lavin torna a essere classico e propone un Autunno Inverno 2009-2010 all’insegna dell’eleganza dark  declinata con brio e tessuti leggeri mentre Yohji Yamamoto gioca con il rosso e il nero su una collezione severa, lineare e molto concettuale.

Il 7 marzo è stata la volta del brio di Marithé+François Girbaud e della donna sexy di Sophia Kokosalaki, che ha celebrato a Parigi i suoi primi dieci anni di carriera. Loewe torna a sfilare dopo alcune stagioni di presentazioni e non ha paura di colorare donne dall’animo dark ma sempre e comunque chic.
Romantico garbo e poesia contemporanea sulla passerella di Comme des Garçons, che per la prossima stagione gioca con tinte di rosa shocking, decori trompe l’oeil e tocchi dadaisti fino ai dettagli lesbo-chic di Jean Paul Gaultier che ha presentato una collezione dissacrante e divertente ma portabile e all’altezza dell’estro che ha reso famosa la maison.

Tutt’altro mood da Karl Lagerfeld, che guarda al futuro proiettando gli anni ’80. Abiti tecnologici, grazie a un accordo con Apple, dalle silhouette rettangolari e geometriche. Le spalle ‘a ponte’, larghe e strutturate, la vita stretta e disegnata e pantaloni aderentissimi che diventano leggings inseparabili anche sotto le gonne corte.

Ungaro porta in pedana uno show tutto verve dedicato a un’incallita party girl sempre in movimento tra shopping e appuntamenti mondani. Un inno a una femminilità esibita senza ripensamenti, fra abiti asimmetrici con balze scultoree a tutto volume issate su una spalla e drappeggi lievi in chiffon a mille onde.

La donna Costume National per la prossima stagione è sospesa tra la rive gauche e la rive droite. Sa essere rock e allo stesso tempo sexy unendo o alternando con personalità tailleur dalla giacca strutturata a mini in lana cotta, il tutto abbinato alle nuove cuissardes arricciate a metà coscia che il designer definisce “stivali delle sette leghe”.

Forte personalità anche per la femme firmata Givenchy, che di giorno indossa giacche, tailleur e robe-manteaux anni’40, di notte non rinuncia a stupire con abiti da sera davvero spettacolari, fra sautoir di biglie di cristallo e perle velate di chiffon bianco, cespugli di volute plissé, trionfi di piume di marabù color rosa nudo e ricami preziosi fatti di borchie argento all over applicate a mano.

Recupero delle radici storiche della maison per Sonia Rykiel. I pull sono supersexy da portare senza niente sotto ai cappotti solcati da onde verticali di velluto, feltro e pelliccia. Capi di fourrure a pelo raso uniscono dettagli pelo lungo e le maglie sono impreziosite da cristalli neri o da ruches di lurex al posto delle classiche righe.

La femminilità esplode in tutta la sua semplicità nella collezione firmata da Stella McCartney per un Autunno-Inverno all’insegna della grazia e dell’armonia tra tute di jersey, dolcevita, cappotti dalle spalle morbide e arrotondate, camicia bianca e abiti di seta con inserti di pizzo effetto lingerie.

Silhouettes che enfatizzano i volumi per Giambattista Valli. La collezione è un tripudio di maniche a boules, di cappe di broccato animalier, di caban a trapezio in colori squillanti, di gonne alla caviglia in raso duchesse e di bluse orientaleggianti per arrivare a un tripudio di abiti di lamé gold con prints psichedelici dedicati alle sere più glamour.

Make-up bianco gesso per Viktor & Rolf che portano in passerella una collezione omaggio alle linee e alle strutture greco-romane. Un guardaroba di pepli attualizzati all’età contemporanea, con l’inserimento di risvolti a busta, piatti ma corposi, e origami passati sotto il ferro da stiro, revers a nastro e pince pressate.
Modernismo sartoriale a casa Yves Saint Laurent dove i contrasti raccontano una collezione che guarda avanti. Le giacche dalle spalle a pagoda che esibiscono baschine smerlate e bermuda a tulipano visibili solo sul derrière, bluse di popeline, dalle maniche a kimono, body fetish di nappa nera da portare abbinato a calze rigorosamente a rete e pants di flanella gessata da alternare a robe manteaux impeccabili al posto del tuxedo.

Il contrasto tra Black&White lo troviamo anche da Chanel dove la finta austerità delle gorgiere e dei polsini candidi fa da contrasto ad abiti supersexy aperti sul seno. In passerella di alternano robes, tailleur, paltò e piumini oltre a mantelline decorate da micro-ruches. Le borse sono mignon oppure cartelle di pvc trasparenti con una borsa matelassé più piccola all’interno, ma trovano spazio anche zainetti di vernice da portare insieme a calzamaglie rosa carne e nero a motivi stilizzati surreali.

Donna forte e poco romantica per Pier Paolo Piccioli e Maria Grazia Chiuri  alla seconda collezione come designer di Valentino. Parola d’ordine, di una collezione dal sapore seventies, è praticità perché “neanche la donna di Valentino ha il tempo di cambiarsi, quindi spesso cocktail e sera si scambiano i ruoli”.

Modelle dalle bocche nere, avvolte in redingote di visone pied-de-poule, giacche a scatola e marsine di tweed, incedono su torreggianti platform da geisha nell’Autunno-Inverno 2009 secondo Alexander McQueen. Il rosso e il nero dominano la scena per abiti che trasformano le donne in moderni arlecchino, preziose nei dettagli e scenografiche nelle loro esternazioni.

Abiti bambola sulla passerella di Kenzo by Antonio Marras ispirati a donne venute dalla Russia. Abiti a balze, grandi cappe, piccole giacchine-bolero, bluse militari, cappottoni soviet, bordi di pelliccia, grandi parka, maglioni tricottati e ricamati raccontati da stampe geometriche e costruttiviste impreziosite da Swarovski.

Globetrotter-vagabonda è la ragazza firmata Chloé per il prossimo Inverno. Capace di indossare abiti raffinati con la stessa disinvoltura con cui si destreggia con mise casual, la donna di Hannah MacGibbon usa pizzi e gorgiere, ruche e volant seguendo come filo conduttore la logica della sovrapposizione, la teoria del largo sopra e dello stretto sotto, il teorema del movimento.

Aviatrice anni ’20 per Hermès che anche per questa collezione non rinuncia a dare una lezione di stile al mondo della moda. Elegante e naturalmente raffinata, la donna della maison francese predilige redingote di taglio maschile con revers di astrakan tortora e trench con immensi baveri zippati di stilearmy, doppiati di visone e volpe. I materiali sono pregiati e le mise lineari, per un risultato mai urlato di un look studiato ai minimi dettagli di giorno come di sera.

Gli anni ’20 e le reminiscenze balcaniche dell’Autunno-Inverno 2009-2010 firmato John Galliano lasciano il posto agli abiti per donne bon ton firmati da Marc Jacobs per Louis Vuitton tra vestitini da cocktail, gonnelline a cupola e coat a rettangolo.

A chiudere la kermesse parigina dedicata al prêt-à-porter dell’Autunno-Inverno 2009- 2010 Miuccia Prada con Miu Miu. Abiti eccentrici, dedicati e ispirati al rutilante mondo della borghesia contemporanea. Cappottini a vita bassa, stretti sui fianchi e voluminosi sulle spalle, abiti tapestry stile indiano e con stampa maculata.
Le linee sono slanciate da scarpe con tacco alto e cinturino, i dettagli impreziositi da piccoli pezzi in pelliccia e ricami appariscenti, geometrici o più arabeggianti, fino agli accessori, che vedono come protagonisti assoluti della collezione borse midi, tono su tono.