Il presente e il passato dell’artigiano che crea camice ammirate e apprezzate dai media e dai vip Vi abbiamo parlato di Angelo Inglese e del suo successo. Lui stesso ci ha raccontato la sua storia e i suoi progetti.
Com’é iniziato tutto?
Mio padre, assieme ai suoi fratelli, hanno avviato l’azienda nel 1955. Poi, una decina di anni fa, presi io le redini dell’attività, un p’ mio malgrado, ne avrei fatto volentieri a meno visto le circostanze: venne a mancare mio padre. Ero molto giovane, appena ventitreenne, mi misi a lavorare duramente con mia moglie e mia sorella.
Come si fa a inseguire sempre la qualità? La qualità vera, visto che a parole tutti sono bravi a dirlo…
Può sembrare una frase fatta, ma sono cresciuto sentendo parlare di qualità. Mi rendo conto che il concetto è molto elastico, però basterebbe far conoscere i materiali che utilizzi per avere l’idea del prodotto. Noi utilizziamo solo cotonifici svizzeri per le camicie e le migliori drapperie inglesi e biellesi per abiti.
Fermiamoci un’attimo: perché il cotone svizzero viene considerato il più pregiato?
Sarà la tradizione, ma da anni usiamo questi tessuti che si riescono a realizzare solo in Svizzera. Sono molto particolari, con un titolo di filato altissimo. Per mettere i punti sulla i, si tratta di tessuti classici; dato che é nostra ferma intenzione presentare per la prossima stagione una collezione con una componente molto fresca ed innovativa, attingeremo altre tipologie e varianti da tessiture italiane ed inglesi.
A proposito di collezioni, gli accessori sono ormai una gran bella fetta del fatturato di un’azienda e, di conseguenza, della collezione. Lo sono anche per voi?
Gli accessori sono quei complementi che caratterizzano lo stile: fazzoletti da taschino, cravatte e sciarpe devono essere parte integrante del guardaroba di un uomo di classe. Per quanto concerne noi, stiamo ampliando sempre più l’offerta.
Nella storia di ogni azienda c’é stato un capo, un accessorio che ha cambiato il corso della vita, che ha influito in maniera determinante sui numeri. Per lei?
Fortunatamente non mi affeziono ai miei modelli, il perché é facile da capire; nel mondo della moda bisogna cambiare spesso. Detto ciò, in ogni stagione esiste un capo che va per la maggiore, di conseguenza si vende di più. La scorsa estate abbiamo venduto bene il modello polo, che pensiamo di ripresentare quest’anno, mentre quest’inverno ha avuto un discreto successo la camicia in puro cashmere.
Voi quanti tipi, intesi come modelli, proponete?
Di modelli ne abbiamo cinque, mentre i colli sono più di quaranta.
Con il rischio di annoiare i lettori, raccontiamo per benino cosa significa un capo di qualità.
Intanto una precisazione: non posso e non intendo nemmeno prendermi il merito di aver deciso, ad un certo punto, di realizzare dei capi di qualità. Già da bambino, quando mi trovavo in sartoria, mi rendevo conto che i nostri prodotti venivano molto apprezzati per le rifiniture, per il tipo di tessuto e per la modellistica. Detto questo, é veramente difficile poter descrivere il processo di lavorazione di un capo cucito in sartoria: tutto é realizzato secondo tradizione, dal bagno del tessuto al taglio che viene realizzato rigorosamente a mano, dalle cuciture che devono essere effettuate con macchine che non cuciono più di dieci punti per centimetro alle tele dei colli e polsi, cuciti liberamente con un interno di cotone e lana. Altre operazioni rilevanti sono le rifiniture: solo ago e filo per ribattere i giri manica, per ricamare travette e soprattutto asole, i cui punti devono essere molto uniformi e fitti. In seguito si devono applicare con cucitura a giglio i bottoni in purissima madreperla. Prima di essere deposta in scatola, la camicia si stira e si piega a mano con lo straccetto umido. Questi sono i metodi che usavamo nel 1955 e con maggior passione e dedizione continuiamo ad usarli oggi. Non é un proclamo, bensì la semplice verità.
G.Inglese 099-8292572 Piazza Marconi 22, 74013 Ginosa (Ta)