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Intervista a Michela Gattermayer

Intervista a Michela Gattermayer

Il direttore di Velvet parla a Luxgallery di moda e lusso
Sono da poco terminate le prime rassegne del 2009 dedicate alla moda, da Pitti Uomo 75 a Milano Moda Uomo, all’alta moda di Parigi. In attesa di Milano Moda Donna, che si aprirà al termine di febbraio, Luxgallery ha chiesto al direttore di Velvet,  Michela Gattermayer di parlare del settore della moda in questo periodo di crisi e della sua esperienza alla guida di una delle riviste di tendenza del panorama editoriale italiano.

Come è nata la sua passione per la moda?
Non ho mai avuto precisamente una passione per la moda. Da ragazzina mi piaceva vestirmi stranamente, per il senso di diversificazione che provavo a scuola rispetto alle mie compagne che vestivano firmate, mentre le mie sorelle e io vestivamo in jeans e maglietta. Inoltre mio padre era stravagante, ma a livello culturale, e questo mi ha influenzato. Ho cominciato così, partendo dagli armadi della nonna, la mia ricerca per distinguermi. Il caso poi ha voluto che cominciassi a lavorare nel campo della moda, ma non posso dire che la moda mi appassiona: mi diverte.

Quali sono le sue impressioni sull’attuale mondo della moda, che lei può osservare da un punto di vista molto particolare? Quale è il futuro per la moda made in Italy?
L’impressione è di confusione. Abbiamo aziende non del settore del lusso, ma della fascia media, che vanno bene, aziende che propongono un made in Italy di qualità unito a uno stile che gli stranieri non hanno. In questo periodo si premia la serietà, perché la gente si sente imbrogliata dall’immagine degli stilisti che si è venuta a creare. Ora i marchi devono dunque dimostrare che la loro produzione è di qualità. Ci sarà probabilmente una scrematura nei prossimi anni e sopravviveranno i brand che sapranno dare prova di questa qualità. Inoltre, la moda è un sogno e deve riuscire a dimostrare che si può passare sopra alla crisi con un sorriso.

Il mondo del lusso e quello della moda. Quali sono i punti di contatto e di distanza?
Per quanto riguarda certi marchi, il lusso e la moda sono la stessa parola. Alcuni di questi, poi, guardano alla realtà delle cose con seconde e terze linee.  Per i brand meno costosi è tutto un altro discorso: sono fondamentali il marchio trainante e le idee. H&M, ad esempio, ha chiesto a stilisti famosi di disegnare minicollezioni da vendere poi al prezzo tipico della catena. Sicuramente nei prossimi anni ci sarà un cambiamento nei consumi.

Qual è la sua visione del lusso?
Il lusso è un sogno che ci si può permettere. Può essere anche un grande amore che funziona. Volgarmente sono i soldi per acquistare ciò che è bello, ma serve la cultura per capire il bello. Le cose belle, se continuiamo di questo passo, non saranno più capite. C’è poi il lusso ostentato, che colleghiamo ai Paesi arabi e a Paesi come la Russia, anche se nella realtà i russi sono molto raffinati. Nei prossimi anni il concetto di lusso si avvicinerà sempre di più a quello di raffinatezza.

Cosa sta dietro al successo di Velvet?
Abbiamo avuto un inizio difficile. Il magazine ha una veste grafica molto impattante e diversa rispetto ai formati classici. Proprio grazie alla sua veste così particolare i nostri lettori sono molto innamorati di Velvet e, naturalmente, sono appassionati di moda. Abbiamo comunque lettori giovani e questo è importante.

Un aneddoto della sua carriera che ricorda con piacere.
La nascita di Velvet. Mi ero licenziata dal lavoro precedente e sono stata contattata dal Gruppo Espresso per questo progetto. Ho iniziato con grande incoscienza, assieme ad altre due persone. Mi hanno lasciato totale libertà. L’ho pensato come mi piaceva, credendo che non lo avrebbero mai accettato così. È stata un’esperienza divertente, che mi ha permesso di lavorare ora in un ambiente giovane, in una redazione motivata e che si diverte con il proprio lavoro.

Un consiglio di stile ai lettori di Luxgallery.
Lo stile dipende dalla persona. Siamo in un periodo in cui ci si veste come si vuole e questo è insieme un male e un bene. Ora si dovrebbe lasciare libera la fantasia e osare.

Cosa ama fare quando non è presa tra sfilate e riunioni di redazione?
Sono una grande sciatrice, lettrice – il mio lavoro già mi permette di leggere molto – e mi piace molto mangiare la cioccolata. Inoltre, amo andare in moto e adoro il cinema.

Caterina Varpi