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Intervista a Alessandra Facchinetti

Uniqueness collezione 2.01
Grande il successo della collezione 2.01 firmata da Alessandra Facchinetti per Uniqueness e presentata a Londra durante la London Fashion Week.

In vendita online già dal 15 settembre, prodotto da Pinko Uniqueness è un brand senza tempo al di là delle stagioni, ha convinto addetti ai lavori e pubblico.

Uniqueness ha dunque abbandonato momentaneamente la dimensione web per presentarsi per la prima volta in un pop up store al 51 di South Molton Street nel centro di Londra, un’occasione per instaurare un dialogo tra la designer e il cliente, un primo passo verso una nuova era.

Durante Milano Moda Donna abbiamo incontrato Alessandra Facchinetti nello showroom di Pinko per farci raccontare a che punto è il progetto Uniqueness e non solo.

Com’è stata l’esperienza londinese?
Impegnativa, ma si è rivelata essere una bella idea.
Dopo le due presentazioni, prima a Parigi e poi a Milano, avevo proprio voglia di avere un contatto diretto con le persone. Sentivo il bisogno di un evento che coinvolgesse anche il consumatore e non solo la stampa.
Essere presente sempre nel pop-up store mi ha permesso anche di curiosare le reazioni dei nostri clienti ed è andata benissimo, al di sopra delle nostre aspettative.
In soli due giorni il negozio ha fatturato come uno store già avviato e di successo e visto il feedback così positivo speriamo di poter replicare questo format in altre città. Le nostre collezioni sono in stagione per cui potremmo farlo anche al di là delle settimane della moda.

L’ispirazione di questa collezione è un viaggio immaginario in Oriente, tra flamingo e colori delicati…
In realtà Cina e Indocina sono ispirazioni sfiorate. Alla base di questa collezione c’era la voglia di associare uno stile metropolitano anche se sofisticato con delle reminiscenze evocative di un mondo un po’ più esotico che da sempre mi affascina molto.

Ci puoi dire un capo cult di questa stagione?
Direi in generale le stampe. Se dovessi scegliere un capo forse l’abito lungo stampato è quello che mi rappresenta di più oltre ad essere una categoria di prodotto che vendiamo molto bene.

Sul sito di Uniqueness oltre agli abiti è possibile curiosare tra le tue fonti d’ispirazione, cos’hai bisogno quando crei una collezione?
In realtà sono tante le cose che possono influenzarmi: l’arte, la fotografia o possono essere semplicemente degli sguardi. Quando creo non è mai la stessa cosa e non parto mai nello stesso modo. Ogni volta c’è sempre qualcosa di diverso che mi fa scattare la molla.
Faccio moda ma in realtà quello che mi piace è la ricerca continua che sta alla base di tutto, la faccio a prescindere da quello a cui mi servirà…in questo senso posso dire di non avere limiti.

Cosa non deve mancare in un guardaroba?
Un bijoux prima ancora di un vestito, partirei da li.

E in una casa?
I libri.

Un lusso che ami concederti?
Forse i viaggi anche brevi che riesco a fare…sono un ossigeno per me che vivo a Milano e dopo un po’ ho voglia di muovermi. Una volta al mese cerco di andare via qualche giorno, in realtà anche per lavoro cerco uno spazio diverso per fare quello che faccio.

Cosa significa per te stile?
Lo stile è una cosa innata e non solo per chi fa lo stilista ma in generale per ogni persona appassionata di moda. Penso sia un qualcosa di estremamente naturale non costruito che va al di la di ciò che si indossa e del sistema moda. Noi forniamo dei mezzi ma lo stile vero viene fuori quando tu indossi un capo, metti insieme degli elementi e mostri la tua personalità.

Uniqueness è un brand 2.0, che rapporto hai con il web?
Fino a poco prima di iniziare questo progetto direi quasi nullo. Quando abbiamo cominciato a pensare a Uniqueness, prima ancora della moda, mi sono chiesta come avremmo potuto interagire con questo mezzo. Volevo espressamente un progetto digitale e quindi ho studiato molto per capire come personalizzarlo a modo mio. Alla fine non ho fatto altro che continuare a fare quello che faccio sempre, semplicemente lo faccio su un mezzo diverso.

Progetti per il futuro?
Per ora siamo molto concentrati su questo, che anche se piccolino è un progetto molto complesso. Sono tante realtà che si incastrano tra di loro e tante idee da sviluppare. Garantisco che lavorare per Uniqueness è molto stimolante non solo in fatto di moda.

Francesca Zottola