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Il fascino del made in Italy

Il fascino del made in Italy

Nonostante i problemi che storicamente affliggono l’Italia, ci sono diverse componenti del suo bagaglio culturale, sociale ed economico che sono unanimemente considerate eccellenze nei rispettivi settori produttivi.

Settori come la gastronomia e il turismo culturale sono senza ombra di dubbio considerati, e a ragione, i più immediatamente riconoscibili e naturalmente associabili alla percezione dell’Italia all’estero. Fra queste categorie è sicuramente da inserire il settore del made in Italy, associato a lusso e garanzia di eccellenza e qualità. La stessa espressione “made in Italy” è emblematica, in quanto si è sviluppata come forma di contrasto per tutta una serie di pratiche volte a contraffare prodotti italiani, dando perciò implicitamente atto dell’alta considerazione della quale gli stessi godevano. Il settore del made in Italy, nonostante un lungo periodo di debolezze economiche che hanno investito l’intera economia mondiale, continua a presentare una crescita di valore a livello globale, a testimonianza del fatto che la percezione dell’assoluto valore della produzione italiana non conosce flessione. Fra i marchi di eccellenza compaiono operatori in settori diversi, caratterizzati dalla percezione come produttori di beni di lusso che li accomuna.

Uno dei settori che vede una presenza massiccia di operatori italiani è quello delle auto di fascia alta. È il caso di marchi storici come Lamborghini, Maserati, Alfa Romeo e Lancia, con quest’ultima nata espressamente avendo come obiettivo la produzione di auto di lusso. Menzione speciale merita Ferrari, che ha fatto del suo stemma uno degli alfieri dell’italianità: mutuato dallo stemma personale di uno dei più vincenti piloti militari italiani della prima guerra mondiale, oggi il cavallino rampante è fra i maggiori e più immediatamente riconoscibili biglietti da visita dell’Italia nel mondo. Anche grazie alla sua storia nelle competizioni sportive, su tutte la Formula 1 dove si è assistito a cavallo degli anni 2000 a uno dei cicli più vincenti di sempre, secondo la classifica di Brand Finance Ferrari è il marchio più forte al mondo. Non solo auto sportive, comunque: FIAT, la casa produttrice di automobili più longeva d’Italia, non è nota tanto per i suoi modelli di lusso quanto per le innumerevoli utilitarie, che hanno accompagnato generazioni di italiani. Eppure, la garanzia di qualità italiana è stata determinante perché, pochi anni fa, FIAT desse vita alla fusione con Chrysler, uno dei colossi statunitensi del settore, dando così vita al gigante Fiat Chrysler Automobiles. Insomma, non è un caso che auto italiane, garanzia di qualità e lusso, siano state persino messe in palio in varie occasioni come premio per i più vari eventi sportivi.

Fra gli altri settori produttivi nei quali il made in Italy ricopre una posizione di primo piano non possono non considerarsi l’abbigliamento e l’alimentare. Nell’abbigliamento, in particolare, operano marchi di assoluto rilievo nell’ambito del lusso. Gucci, che traina la classifica dei top 30 marchi italiani di maggior valore, è solo una delle grandi firme italiane che possono essere annoverate nel settore: eccellenze come Armani, Prada, Fendi, Bottega Veneta, Salvatore Ferragamo e Bulgari, ma anche i brand giovani che sfruttano i social, sono stabilmente presenti nelle classifiche dei marchi più forti del lusso, contribuendo all’immagine dell’Italia elegante e ben vestita nel mondo. In proposito, una curiosità: il cappello di feltro elegante per antonomasia, il borsalino, deve il suo nome al cognome del suo creatore, lo stilista Giuseppe Borsalino. Non solo in italiano ma anche in altre lingue, borsalino è diventato nome comune per indicare quel particolare tipo di cappello di feltro, il quale è di conseguenza uno fra gli innumerevoli lasciti dell’abbigliamento italiano. In conclusione, il settore alimentare, pur non essendo direttamente a contatto con le categorie di lusso strettamente inteso, è ciononostante uno dei settori maggiormente ammirati e imitati nel mondo. Si contano innumerevoli contraffazioni di marchi famosi come Lavazza, Barilla, Nutella, tutte evidenti testimonianze di come il poter fregiare un qualsiasi prodotto con l’etichetta del made in Italy lo faccia diventare immediatamente sinonimo di qualità. Non solo operazioni scorrette, in ogni caso: si è spesso verificato anche che grossi marchi stranieri acquisissero eccellenze italiane, in maniera tale da poter acquistare un’immagine di alta qualità. Uno degli esempi più recenti viene da un colosso del settore alimentari come Coca Cola che ha perfezionato l’acquisto di Lurisia, storica produttrice italiana di soft drinks: una multinazionale che decide di acquisire una piccola realtà economica italiana, ben assestata nel suo mercato di riferimento, è emblematico di come il made in Italy costituisca richiamo irresistibile.