
Abche quest’anno è stato scelto l’ultimo venerdì prima dell’equinozio, il 16 marzo, per celebrare la Giornata Mondiale del Sonno, World Sleep Day, organizzata ogni anno dalla World Sleep Society, fondata dall’Associazione mondiale di Medicina del Sonno.
In Italia sono 12 milioni le persone che non riescono a riposare bene e 4 milioni quelle che soffrono di insonnia cronica. Un problema da cui non sono immuni neppure i più piccoli e che sembra peggiorare in primavera. Il tema della celebrazione quest’anno è «Join the Sleep World, Preserve the Rhythms to enjoy life»: tradotto, un invito a rispettare i ritmi circadiani per migliorare la qualità della vita.
Il ritmo circadiano è quel complesso meccanismo che regola i ritmi biologici degli esseri viventi in sintonia con l’ambiente, che si compie all’incirca ogni 24 ore. Ma i ritmi frenetici della vita odierna, poco in linea con quelli della natura, costringono la maggior parte delle persone ad adeguarsi ad abitudini e regole di vita che non rispettano affatto i bisogni legati alla normale alternanza giorno-notte o le differenze tra una stagione e l’altra. Con conseguenze tangibili sulla qualità del proprio sonno.
Troppa tecnologia, stress, preoccupazioni, inquinamento e cattive abitudini alimentari non aiutano a dormire bene. Esistono più di 80 patologie codificate – secondo l’Aims, l’Associazione italiana di medicina del sonno – nella classifica dei disturbi del sonno e a cui si fa riferimento per fare le diagnosi.