
Festival Fotografico Europeo 2018: Alessandro Trovati rappresenta lo sport in bianco e nero
La mostra ha visto la sua anteprima assoluta a Casa Museo Spazio Tadini nel maggio 2017, e fin da subito ha riscosso successo tanto da doverla prolungare fino al 2 luglio 2017. Due fotografie de Lo sport in bianco e nero sono state esposte anche alla Prima Triennale della Fotografia Italiana a Palazzo Zenobio a Venezia, ricevendo la menzione d’onore del Comitato Scientifico. Roberto Mutti – critico fotografico, giornalista, docente e Direttore Artistico di Photofestival – in un’intervista realizzata in occasione della mostra – esprime il suo apprezzamento per la scelta di approfondire le potenzialità e il valore della fotografia sportiva quanto della decisione di metterla in parete come fotografia d’autore.
La mostra – Villa Pomini a Castellanza dal 18 marzo al 15 aprile 2018 – propone una selezione delle fotografie di Alessandro Trovati incentrata sul bianco e nero e sulla narrazione che in esso si muove. Si contano sul palmo delle mani i fotografi sportivi che perseguono una ricerca fotografica in bianco e nero e Alessandro Trovati si distingue per la capacità di fissare l’attimo come il gesto atletico, di dare una suggestione particolare alla prestazione atletica così come a tutta la situazione, per la sua immaginazione, la sua capacità di porre occhio e sguardo creando fotografie esclusive, in cui anche l’individualità e l’intimità del soggetto acquistano una forza narrativa forte, restituendoci spesso anche dei ritratti umani. Il suo fotografare, notevole per empatia, forza e racconto, e ancor più in bianco e nero, è la narrazione di passioni ed emozioni complesse e Alessandro Trovati riesce a tramandare queste storie nel tempo.
Il Festival Fotografico Europeo, ideato e curato dall’AFI – Archivio Fotografico Italiano, in questa sua settima edizione propone oltre quaranta mostre, seminari, workshop, proiezioni, multivisioni, letture dei portfolio, presentazione di libri, concorsi. Un programma espositivo articolato che muove dalla fotografia d’archivio al reportage d’autore, dalla fotografia d’arte all’architettura, dalle ricerche creative alla documentazione del territorio. Grandi autori divengono il faro per i giovani emergenti, in un confronto dialettico teso a stimolare dibattiti e ragionamenti, attorno a temi d’attualità , di storia, d’arte e di ricerca. Un Festival e una direzione artistica che ha scelto di riconoscere a questo tipo di fotografia sportiva la stessa dignità della fotografia d’autore.