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Ennio Doris, il lusso della concretezza

Ennio Doris, il lusso della concretezza

Una vita tra costanza, lavoro e sacrificio

Luxgallery ha incontrato Ennio Doris, Presidente di Banca Mediolanum e Amministratore Delegato di Mediolanum S.p.A.. Cavaliere del lavoro dal 2002, Doris incarna un sogno tutto italiano fatto di sacrificio, sfida, concretezza e grandi risultati. Tra considerazioni sul legame che lega lusso e finanza, consigli sui nuovi mercati e sui promettenti settori in cui fare business, spuntano aspetti insospettabili del Doris “privato”, che insegna come si possono trasformare i sogni in realtà.

Qual è il rapporto che lega il mondo del lusso e i mercati finanziari?
Vedo due tipi di collegamenti. Il primo diretto ed evidente, direi quasi banale, è che il mondo del lusso e i mercati finanziari viaggiano presumibilmente di pari passo, in quanto entrambi dovrebbero fare riferimento a uno stesso target di popolazione. Il secondo potrebbe essere visto come una stretta dipendenza del primo dai secondi, in quanto il lusso quale contenitore di beni rifugio di alto valore può essere anche un’alternativa, o meglio un’integrazione, agli investimenti sui mercati finanziari.

Come i mercati emergenti influiscono su questo?
I mercati emergenti influiscono sicuramente sul lusso perché fanno riferimento a un pubblico che, da una parte, è sempre stato molto “povero” e quindi ha solo visto o sentito parlare di cose stupende che non avrebbe immaginato di potersi permettere e poi, specie per i mercati del cosiddetto BRIC – Brasile, Russia, India, Cina- , la ricchezza è arrivata repentina e a livelli, per i più fortunati che ne hanno approfittato bene, molto più alti dei cosiddetti Paesi ricchi.

Quali sono, secondo la sua esperienza, i settori e i business più interessanti su cui fare investimenti in un momento come questo?
Non esistono settori né business più interessanti. L’investimento deve e può essere esclusivamente un abito su misura. Per ogni investitore esistono esigenze e necessità differenti. Un consiglio generico non può valere per tutti. Una strategia sì. E’ per questo che, per esempio, ai clienti di Banca Mediolanum, che sono oltre un milione, noi proponiamo un progetto che abbiamo chiamato delle 5D – 5 Diversificazioni – che, partendo dall’analisi dei bisogni temporali (1° D) attraverso una serie di diversificazioni per titoli, mediante i fondi (2° D) e per “giardinetti” mediante l’insieme di altri fondi (3°D), arriva a una diversificazione per la crescita (4° D) sfruttando con solo una minima parte del proprio patrimonio le opportunità più rischiose dei mercati e dei singoli settori dei mercati, che però spesso possono dare grandi soddisfazioni all’investitore evoluto. Infine la 5° D, che si realizza utilizzando il mix più vasto dei prodotti, dalle polizze vita alle index linked. Questa strategia può essere applicata a ogni tipo di investitore e, come può comprendere, sarà diversa per ognuno.

Ci può raccontare qualche aneddoto particolare legato alla sua straordinaria carriera?
Il momento più importante è stato quando ho capito la mia vocazione imprenditoriale. Avevo già iniziato una buona carriera in un’azienda metalmeccanica, dopo alcuni anni di banca, tanto da essere diventato Direttore Generale. Un giorno sono salito sull’auto del proprietario dell’azienda, era una stupenda Citroen Pallas e io ero ospitato nel sedile posteriore. Stiamo parlando del 1968 e l’alternativa era la mia vecchia 850. Come il proprietario ha acceso il motore, l’auto, con sospensioni idrauliche, si è sollevata. I miei piedi erano immersi in una moquette morbidissima ed è partita senza un rumore, in un’atmosfera di tranquillità assoluta. In un attimo ho realizzato che quel signore stava guidando l’auto della mia vita, anzi stava guidando la mia vita. Da quel momento avrei dovuto prendere in mano il volante del mio futuro diventando imprenditore. Non avevo capitali da investire. L’opportunità mi venne data da un amico che mi propose la carriera da consulente finanziario… E da lì iniziò la storia.

Qual è stata la svolta per il suo successo?
L’idea vincente è nata dall’aver capito di dover abbattere le barriere che dividevano i vari settori della consulenza finanziaria che impedivano al cliente di avere un unico riferimento per risolvere le proprie esigenze di tipo finanziario, assicurativo, previdenziale e bancario. Quindi la carta vincente fu immaginare la figura del consulente globale che potesse fornire con qualità tutti questi servizi al cliente.

Come mai avete scelto di sponsorizzare il Forum di Assago a Milano? Qual è il suo rapporto con lo sport?
Siamo tra le aziende che investono di più in comunicazione. Utilizzavamo già la struttura del Forum per le nostre convention, ritenendola idonea e in posizione strategica anche come visibilità. A questo punto il passo verso la sponsorizzazione è stato semplice. Amo lo sport, da giovane ho seguito e praticato il ciclismo, ero “coppista” convinto ed è anche per questo che da 7 anni Banca Mediolanum sponsorizza la Maglia Verde del Gran Premio della Montagna al Giro d’Italia. Mediolanum, alla fine degli Anni ‘80, ha anche sponsorizzato per 5 stagioni il Milan stellare guidato da Sacchi con Baresi, Maldini, Gullit, Rijkaard e Van Basten.

Che cosa direbbe oggi a un giovane che vuole intraprendere una carriera come la sua? Come si fa a diventare un self made man di successo?

Innanzitutto bisogna avere sempre ben chiari i propri obiettivi e perseguirli con costanza, senza mai demordere o farsi abbattere dagli inevitabili alti e bassi della professione. La costanza è la chiave di tutto.

Quali sono le sue passioni legate al mondo del lusso? Orologi, arte…
Sono una persona molto concreta, le mie origini sono umili e mi rendo conto di essere arrivato a livelli impensabili; per questo, anche se non posso non concedere qualcosa ai piaceri della vita, il mio lusso va sempre considerato un investimento. Il mio sogno realizzato è la splendida villa di Tombolo, nostra abitazione principale, o la villa di Porto Rotondo. Uno strappo alla regola è stato l’acquisto dal dott. Berlusconi dello splendido due alberi “Principessa Vai Via” della Perini Navi. Ma se devo guardare nel profondo del mio cuore, secondo i dettami propri del paese nel quale sono nato, il mio vero lusso sono i 3.000 ettari della tenuta di Torviscosa e soprattutto i 2.000 capi di bestiame che abbiamo in stalla.

Francesca Zottola