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Corneliani, il valore della famiglia

Corneliani, il valore della famiglia

Parla Maurizio CornelianiFirenze si intreccia nella storia di Corneliani ed è il palcoscenico dei momenti più importanti del Gruppo mantovano. Fu infatti nella città toscana che, nel 2008, furono organizzate, per festeggiare i 50 anni del marchio, un’importante mostra fotografica e una grande festa nella voliera dei giardini di Palazzo Capponi. Ed è sempre qui che le creazioni della maison sono salite per la prima volta in passerella. Infatti nella cornice della stazione Leopolda, durante il recente Pitti Uomo hanno sfilato i capi della prossima stagione autunno-inverno.

Con Corneliani si è infatti inaugurata una stagione di eventi che ha visto protagonisti i grandi brand internazionali di riferimento per la moda e l’eleganza maschile, le aziende che rappresentano qualità, eccellenza, cultura di prodotto. In una location e in un allestimento d’eccezione, quale è “la Leopolda“, Corneliani ha presentato il lato più glamour della tradizione sartoriale, mettendo in luce il modo italiano, imprenditoriale e stilistico, di fare moda, e portando queste eccellenze sui mercati internazionali. “Per noi – dice Maurizio Corneliani, direttore commerciale e responsabile del marketing strategico del Gruppo è un piacere e un onore essere stati gli special guest di Pitti Uomo. Tanto più che la manifestazione è il punto di riferimento della moda mondiale declinata al maschile. Abbiamo sempre partecipato a Pitti Uomo perché la riteniamo un momento fondamentale, a livello mondiale, di conoscenza e di contatto con i buyer e gli operatori più importanti. Inoltre la sfilata, la prima della nostra storia, è stata il punto d’arrivo di un percorso che ha visto il completamento della nostra offerta di prodotto e dello sviluppo della politica di distribuzione.

Quale ritiene sia il punto di forza del gruppo Corneliani?
Forza del Gruppo è la famiglia che, fin dalla fondazione, è saldamente a capo dell’azienda. Fu infatti mio nonno Alfredo, tra i pionieri nel settore moda uomo in Italia, a iniziare negli Anni ‘30 una produzione artigianale di impermeabili e capispalla che riscossero ampi consensi, ma che fu sospesa durante il periodo bellico. Furono però mio padre e mio zio, Claudio e Carlalberto, che fondarono nella seconda metà degli Anni ’50 la Corneliani dotandola di una dimensione, un’identità e un elevato standard che la connotano tutt’oggi come realtà di riferimento della moda uomo nel mondo. Sede delle attività, oggi come allora, Mantova, dove viene realizzato un comparto produttivo dei più innovativi a cui si aggiunge, nel 1980 l’Abital di Verona. Oggi i due stabilimenti danno lavoro a oltre un migliaio di dipendenti. In azienda ci siamo noi, la seconda generazione di Corneliani, e operiamo con specifiche competenze: Corrado alla direzione tecnica, io alla direzione commerciale e marketing strategico, Sergio alla direzione creativa, Cristiano alla direzione dei mercati esteri.

Oggi la vostra offerta è ampiamente strutturata…
L’azienda è cresciuta nel tempo. Oggi abbiamo tre marchi: Corneliani, Su misura Corneliani e Trend Corneliani. Tutte le linee si completano di accessori quali cravatte, camicie, gemelli, scarpe e foulard, il tutto prodotto direttamente da noi. Per il futuro stiamo valutando una serie di licenze tecniche quali occhiali e profumo. A breve vorremmo completare la nostra offerta con le linee bambino e ragazzo.

Per il Gruppo l’estero ha sempre avuto grande importanza. Questo vale anche dopo il periodo di crisi dei mercati?
Sì, noi generiamo fuori dall’Italia il 65% del fatturato globale, che lo scorso anno si è attestato a 130 milioni di euro, e dove siamo presenti con oltre 30 boutique monomarca e più di 5 showroom. Le prossime aperture saranno focalizzate nei mercati emergenti. Entro il 2012 in Cina raggiungeremo quota 25 monomarca, oggi con tre partner locali abbiamo già all’attivo 14 boutique. Nell’area dell’ex-Urss abbiamo già 12 negozi e abbiamo fermato momentaneamente, vista la situazione economica, il piano d’espansione. In India apriremo 5 flagship nei prossimi due anni che si affiancheranno ai due già presenti. Ma la prima apertura sarà a marzo, a Doha, e sarà la seconda boutique nell’area dopo quella di Beirut. Crediamo molto nel mercato sudamericano, in particolare Brasile, Cile e Argentina, dove stiamo valutando due partner per implementare una strategia distributiva.

Alessandra Iannello

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