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Antonio Vivaldi e i Solisti Veneti

Antonio Vivaldi e i Solisti Veneti

Il prete rosso celebrato in un concerto del 4 marzo 2010

Il 4 marzo si celebra l’anniversario della nascita di uno dei più grandi musicisti italiani, Antonio Vivaldi, nato a Venezia il 4 marzo del 1678.

Per celebrare l’anniversario ecco il concerto dei Solisti Veneti diretti da Claudio Scimone alla Chiesa di San Francesco di Bassano del Grappa. Il concerto festeggia l’apertura della  mostra “Jacopo Bassano 500 anni”.

Il programma musicale è “I veneti maestri del colore strumentale” con pagine di Albinoni, Tartini, Galuppi e naturalmente del più grande genio della storia musicale veneziana: Antonio Vivaldi. L’esposizione è occasione propria per illustrare musicalmente i profondi nessi che per secoli hanno legato le arti pittorica e musicale (ma anche scultura e architettura) in una terra – il Veneto – che da sempre ha intuito e realizzato lo storico ideale dell’unità delle arti.

Così proprio dei colori della musica, dei quali furono maestri i grandi compositori veneziani dell’età d’oro, parleranno I Solisti Veneti di Claudio Scimone, con l’eloquenza del loro virtuosismo, facendo toccare con mano l’impareggiabile sensibilità timbrica di Tomaso Albinoni, con il popolare Concerto in re minore op. 9 n. 2 per oboe e archi, di Giuseppe Tartini, il famoso “Maestro delle Nazioni”, con il Concerto in re maggiore per tromba e archi, del cosiddetto Mozart veneziano – Baldassare Galuppi – con il brillante Concerto in re minore per due flauti e archi e massimamente di Antonio Vivaldi, il grande genio del colore strumentale.

In omaggio a Jacopo Bassano, di Vivaldi si eseguirà il suggestivo Concerto in si bemolle maggiore per fagotto e archi “La Notte” – una delle pagine più evocative dell’intera opera vivaldiana – il vivace Concerto in re maggiore per liuto lombardo e archi per concludere la serata con le smaglianti, uniche sonorità del grande Concerto in do maggiore per due violini in tromba marina, due flauti, due salmoè, due mandolini, due tiorbe, violoncello e archi: senza dubbio il più eloquente esempio del genio vivaldiano per il colore strumentale e pagina davvero unica nel pur infinito catalogo delle opere strumentali del Prete Rosso.