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6 – Morellino di Scansano Docg: l’outsider

6 – Morellino di Scansano Docg: l’outsider

Decisamente non una scelta di serie B
È l’ultima, in ordine di tempo, Docg a base Sangiovese.
Un giusto riconoscimento per un vino che, per molto tempo, è stato considerato come la scelta economica per chi, al ristorante, voleva accompagnare una buona fiorentina con un buon vino, ma senza spendere troppo.

Anche in questo caso si parla di Sangiovese, ma da queste parti prende il nome di Morellino. Un nome accattivante che, intelligentemente, è stato esteso anche al vino. Può sembrare una banalità, ma la notorietà di un vino si gioca anche su questo piano. Come per il Brunello e l’Amarone (giusto per scomodare due “pesi massimi” dell’enologia italiana), anche il nome Morellino è facile da ricordare, ha un bel suono che acquisisce quella particolare e piacevole tonalità se pronunciato da un anglofono.

In più, il Morellino ha un territorio tutto da visitare e scoprire. Oltre al fascino di Scansano, a pochi chilometri c’è l’incantevole Pitigliano, famosa per i suoi vini bianchi, e, più in là, Saturnia, famosa per la sua acqua termale.

Ma torniamo al vino. Un vino prodotto per almeno l’85% con Sangiovese e con altri vitigni a bacca nera non aromatici (massimo 15%). Presenta un grado alcolico minimo di 12,5% (13% per la Riserva). La Riserva, prima di essere messa sul mercato, deve affinare in cantina per almeno due anni (dei quali uno in botte).

Il Morellino, come ben suggerisce il suo nome, è un vino alquanto informale. Un vino che si accompagna a piatti semplici, molti dei quali di consumo quotidiano, come carni alla griglia, tagliata di manzo e formaggi mediamente stagionati. Si apprezza bene se consumato entro 3 – 5 anni dalla vendemmia.
In una cantina “ideale” il Morellino di Scansano va posto sugli scaffali più vicini all’ingresso, in una posizione comoda, per essere preso e consumato quasi quotidianamente.

Nel bicchiere, la presenza del Sangiovese si riconosce per il suo inconfondibile colore: rosso rubino che tende al granato con il passare del tempo. Al naso, i vini giovani presentano una certa vinosità. In bocca, si distingue per una presenza dei tannini più marcata rispetto agli altri “cugini” toscani. Il Morellino di Scansano non è infatti un vino “facile” che si apprezza al primo sorso. Per questo motivo, in molti prediligono il Morellino Riserva, dove il più lungo invecchiamento in botte consente di addolcire la parte tannica di questo vino.

Aziende:
Azienda Le Pupille, Moris.

Danilo della Mura