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5 – Ghemme e Gattinara

5 – Ghemme e Gattinara

Le caratteristiche di questi vini

Sconosciuti a molti, eppure, sono due importanti vini DOCG italiani.
Schiacciati dall’ingombrante notorietà del Barolo e del Barbaresco, il Ghemme ed il Gattinara sono spesso dimenticati.
Due pregevoli espressioni del Nebbiolo, che in queste zone prende il nome di Spanna. Il loro territorio è indubbiamente più difficile, essendo posizionato più a nord, nelle provincie di Novara, per il Ghemme, e di Vercelli, per il Gattinara.

Territori caratterizzati da un clima più rigido che non agevola la perfetta maturazione delle uve. Ma nelle annate più calde, e nel recente passato ne abbiamo avute diverse, ciò si traduce in un punto a favore per questi due vini.

A differenza del Barolo e del Barbaresco, i disciplinari del Ghemme e del Gattinara consentono, oltre al Nebbiolo, l’utilizzo, in minima parte, anche di altri vitigni locali. Una scelta che fa del Ghemme e del Gattinara, due vini eleganti e meno impegnativi.
In ogni caso, il Ghemme ed il Gattinara, rappresentano una diversa manifestazione del Nebbiolo, adatta per abbinamenti meno formali.

Ghemme.

Ghemme

Prodotto in piccole quantità e per questo vino raro da trovare.
La zona di produzione è in provincia di Novara, in parte nel territorio di Ghemme ed in parte nel comune di Romagnano Sesia. È prodotto con uve Nebbiolo che, come per il Gattinara, prende il nome di Spanna. In base al disciplinare, deve essere presente per almeno il 75%. Il rimanente può essere costituito da Uva Vespolina e/o Uva Rara. Una scelta che, specie per l’Uva Rara, consente di aggiungere al vino sapidità e di ingentilire i tannini. Ma la base resta sempre il Nebbiolo e per questo il Ghemme richiede un prolungato periodo d’invecchiamento. Minimo tre anni prima di andare sul mercato, dei quali almeno venti mesi in botti di legno e nove mesi di affinamento in bottiglia. Un vino meno impegnativo, meno “pesante” del Barolo e del Barbaresco, ideale per essere bevuto anche in occasioni meno formali. Il suo tenore alcolico minimo è del 12%.
La “Riserva” invecchia per minimo quattro anni (almeno 25 mesi in botte e nove mesi in bottiglia) e presenta un tasso alcolico del 12,5%. Ma il Ghemme si fa ben apprezzare dopo 8-10 anni di invecchiamento.

Da servire a 18-20°, in ampi bicchieri per consentire una perfetta ossigenazione e l’apertura dei profumi e degli aromi. Nel bicchiere si presenta con bel colore rubino con riflessi aranciati. Al naso, profumi di cacao, sottobosco, liquirizia, sentori balsamici e tabacco dolce. In bocca, come per altri vini a base Nebbiolo, si evidenziano i tannini, presenti, ma vellutati.

A tavola ben si accompagna con gli arrosti di maiale e con la selvaggina. Imperdibile con il cinghiale cucinato a lungo Ben figura anche con i primi piatti di pasta (immancabilmente fresca e fatta in casa), ripiena di carne o condita con sughi “robusti”, primo tra tutti il sugo di brasato.

Gattinara.

Gattinara

Figlio di un territorio vocato, ma difficile, specie dal punto di vista climatico, il Gattinara è prodotto nel territorio dell’omonimo comune, lungo le pendici delle prealpi Vercellesi.

Un vino ben conosciuto ed apprezzato in passato, presente sulle tavole più importanti, da quelle degli Sforza a quella dei Savoia, passando per la corte di Carlo V. Questo grazie all’importante opera di “marketing” del cardinale Mercurio Arboreo (1465-1530).

Il Gattinara è prodotto in prevalenza con uva Nebbiolo, minimo 90%, al quale possono concorrere, per un massimo del 10%, anche Uva Vespolina e Bonarda di Gattinara.
Prima di essere messo sul mercato, invecchia per almeno 3 anni (dei quali minimo 1 anno in botti di legno). La gradazione alcolica minima è di 12,5 gradi.
Quando l’invecchiamento supera i 4 anni, dei quali 2 in botti di legno, e la gradazione alcolica minima è di 13 gradi, il Gattinara può essere etichettato Riserva.

Nel bicchiere si presenta con l’inconfondibile “rosso granato tendente all’aranciato”, tipico dei più importanti vini Nebbiolo. Al naso, rispetto al Barolo ed al Barbaresco, i profumi sono più freschi, dalla viola, alla confettura di frutta di boschi, accompagnati da una buona speziatura.
Il Gattinara è vino elegante, nel quale i tannini del Nebbiolo, grazie al concorso degli altri due vitigni, si presentano piacevoli e vellutati. Si può bere subito, ma da il meglio di se dopo 8-10 anni dalla vendemmia.

Il Gattinara non necessita di occasioni speciali per essere aperto. Anzi. Sono sufficienti alcuni buoni formaggi di media-lunga stagionatura. Insieme al Ghemme ben accompagna piatti a base di tartufo, che invece sarebbero “schiacciati” dal più potente Barolo. In particolare, da provare con i Tajarin con Tartufo Bianco. Tra i secondi piatti, ottimo l’abbinamento con l’Arista di Maiale al Forno ed il Filetto di Bue in Crosta.

Box produttori:
Ghemme: Antichi Vigneti di Cantalupo; Azienda Agricola Rovellotti; Ioppa; Torraccia del Piantavigna.

Gattinara: Azienda Agricola Antoniolo; Torraccia del Piantavigna; Travaglini.

Danilo della Mura

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