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1 – Campania: un bicchiere di sorprese

1 – Campania: un bicchiere di sorprese

Rossi, Bianchi, Dolci ed anche Spumanti protagonisti dell’estateFamosa per i Rossi ed i Bianchi dell’entroterra, la Campania riserva grandi sorprese anche a chi si avventura lungo le sue coste.

Vini ricchi di storia, di grande personalità, “di nicchia”, destinati ad un pubblico di veri eno-appassionati. Vini prodotti in poche migliaia di bottiglie, quasi tutte assorbite dal consumo locale. Praticamente impossibile trovarle nelle enoteche e nei ristoranti fuori regione.

Vini come l’Asprinio d’Aversa, vino più che raro, prodotto da pochissime aziende, affascinante anche per il suo particolare sistema di allevamento, “l’alberata”, dove la vite si arrampica sui fusti dei pioppi, creando grandi festoni che si elevano a sfiorare i venti metri dal suolo. Prodotto anche in versione spumante, l’Asprinio d’Aversa è un vino di grande personalità.

Se nell’entroterra abbiamo incontrato grandi vini prodotti con vitigni noti, come l’Aglianico, per i vini rossi, il Greco e la Falanghina, per i vini bianchi, lungo la costa, ci imbattiamo in vitigni “minori”, ma di grande personalità e profondamente radicati al territorio. Vitigni dai nomi insoliti come la Biancolella, la Forastera, lo Sciascinoso, il Per’ e’ Palumbo. Vitigni di carattere, capaci di esprimere al meglio territorio e tradizione.

Il nostro viaggio lungo la Costa Campana inizia dal confine settentrionale, dove, dopo pochi chilometri entriamo, nel territorio del Falerno, vino dalle lontane origini storiche, di cui abbiamo già parlato. Il Falerno, grazie alla costante opera dei produttori, è un vino già abbastanza conosciuto ed è riuscito a scavalcare i confini locali raggiungendo anche gli scaffali di alcune enoteche del Nord Italia. Nel territorio del Falerno, oltre che le cantine, meritano una visita anche i caseifici locali, nei quali si produce una tra le migliori mozzarelle di bufala.

Spostandoci un po’ più a Sud, incontriamo il territorio della Doc Aversa e del famoso Asprinio. Vino affascinante, anche, come già accennato, per il suo inusuale sistema di allevamento le cui origini risalgono agli antichi etruschi. L’Asprinio, purtroppo, è un Vino dimenticato ed abbandonato, prodotto da poche aziende, nonostante sia fantastico nell’abbinamento con la tradizionale mozzarella di bufala e con tutti i tipici fritti campani: pizze, calzoni e la famosa mozzarella in carrozza.

Pochi chilometri in direzione Napoli, e ci ritroviamo all’interno di uno tra i più emozionanti litorali, raccolto nell’ampio golfo partenopeo. Spiagge, grotte, faraglioni, ma anche piccoli territori vinicoli che si susseguono come piccole gemme. Siamo nel territorio della Doc Vesuvio, dove si produce la famosa Lacryma Christi.

Più in là, la penisola Sorrentina, dove, dopo aver percorso una tra le più belle strade panoramiche, sul versante meridionale, incontriamo il territorio della Doc Costa d’Amalfi.

Rossi, Bianchi, Dolci ed anche Spumanti, i vini della Costa Campana sono i protagonisti dell’estate, delle cene su terrazze che si affacciano direttamente sul mare.
Qui, in Campania, più che in altre regioni, vale il consiglio di approfittare delle vacanze per scoprire il grande patrimonio enologico che questi piccoli territori sanno regalare. E, soprattutto, imparare ad abbinare i piatti di una tra le più apprezzate cucine tradizionali, con vini di grande spessore, anche se, troppo spesso, dimenticati.

Danilo della Mura