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ZegnArt, l’arte e l’impresa

Progetti di arte contemporanea realizzati dal marchio italiano
Economia e arte non sono mondi inconciliabili. All’impresa di oggi serve una creatività nuova che emerge dal mondo dell’arte e della cultura”, con questa affermazione di Severino Salvemini, professore di Organizzazione Aziendale presso l’Università L. Bocconi, ha preso il via la presentazione di ZegnArt, un progetto di Ermenegildo Zegna dedicato all’arte contemporanea.

Il programma si pone come obiettivo di sostenere le arti visive contemporanee con un progetto a lungo termine che guarda alla storia dell’azienda di moda made in Italy, da sempre legata al mondo degli artisti del nostro tempo.
Sotto il nome ZegnArt, impegno indipendente ma al contempo complementare e di continuità rispetto alle attività della Fondazione, sono compresi diversi interventi realizzati dall’azienda in Italia e all’estero nel campo delle arti visive, in collaborazione con artisti, curatori, enti e istituzioni culturali, in un connubio di pubblico e privato che proietta i valori della maison e della famiglia verso una dimensione artistica pronta a coinvolgere un pubblico molto ampio.Anna Zegna

Ad introdurre il progetto, Anna Zegna, Image Director del Gruppo e Presidente della Fondazione: “Il fondatore dell’azienda Ermenegildo Zegna ha sempre unito i concetti di bello, buono e ben fatto, circondandosi di personaggi legati all’arte e ideando progetti nel territorio biellese in cui l’azienda è nata. ZegnArt è una tappa di un percorso che vorremmo portare da Trivero nel mondo, vuole essere un dialogo tra culture e avvicinare mondi lontani”.

L’idea si basa sul principio della forte partecipazione aziendale in ogni fase di ideazione e realizzazione delle singole iniziative. Tre le macroaree, ciascuna caratterizzata da una propria missione, da una precisa area di intervento e da un diverso impianto curatoriale. Ogni progetto prevede la commissione di nuove opere che poi verranno donate alle istituzioni coinvolte.

La prima è Public, curata dai giovani Cecilia Canziani e Simone Menegoi, che porterà a collaborazioni con istituzioni museali di Paesi emergenti. Nel 2012 si inizia con l’India e con Dr Bhau Daji Lad Museum di Mumbai, nel 2013 si prosegue con la Turchia e nel 2014 con il Brasile, con una scelta  che ha prediletto un Paese emblema per continente, luoghi caratterizzati da crescita ed effervescenza. Il programma di lungo periodo opera quindi come un format annuale di commissioni e residenze basato sul principio del dialogo e dello scambio reciproco.

Dr Bhau Daji Lad Museum di MumbaiAttraverso l’ideale combinazione tra la commissione di un’opera pubblica e una borsa di ricerca residenziale, Public si propone di promuovere una nuova modalità di confronto e contaminazione culturale. Presto saranno scelti i nomi dei due giovani artisti indiani che saranno i protagonisti dell’idea, nata dalla partnership con il più antico museo della città, che sotto la guida della sua direttrice, Tasneem Mehta, ha aperto le porte all’arte contemporanea, con un ambizioso e lungimirante programma che coinvolge artisti indiani.

Art in Global Stores, invece, prevede la commissione di lavori ad artisti che si ispirano al fare Ermenegildo Zegna. A loro è chiesto di passare un po’ di tempo in azienda e venire in contatto con il suo mondo. Tutte le opere sono concepite per essere ospitate all’interno dei Global Stores del marchio.

Special Projects, infine, riunirà idee nate da curatori diversi. La prima è Maria Luisa Frisa che ha coinvolto il Maxxi di Roma. Il 21 marzo verrà inaugurata in anteprima la mostra Fabulae Romanae di Lucy e Jorge Orta. L’installazione, appositamente concepita per il luogo, sarà esposta al pubblico dal 22 marzo al 23 settembre 2012 e farà parte del nuovo allestimento della Collezione del Maxxi Arte, “Tridimensionale”. Al termine dell’esposizione, uno dei lavori che costituiscono il complesso dell’installazione sarà offerto in dono dal gruppo Ermenegildo Zegna al Maxxi per entrare a far parte della collezione permanente del museo.

L’esposizione commissionata dal marchio e pensata per il museo romano parte dall’essenza del lavoro di Lucy e Jorge Orta e agisce in quella dimensione interdisciplinare dove l’arte, la moda, il design e l’architettura e la poesia convivono, raccontando la complessità degli immaginari del nostro tempo. Gli artisti costruiscono ripari, abiti, involucri che trasformano il rapporto dell’individuo con l’ambiente circostante.

Fabulae RomanaeLa tenda, la capanna, la dome come forma nomade di riparo, capace di adattarsi a tutti i luoghi, ma anche come forma simbolica e sacra  si amplifica e diventa una nuova direzione della loro poetica, nella creazione e definizione di una serie di personaggi/spirits che attraverso i loro abiti si qualificano come protagonisti della vita della città. Sono i tessuti Zegna, con le loro qualità, la duttilità nell’impiego, a rivelarsi unici per quell’idea di protezione, riparo, movimento, etica delle nuove emergenze che contraddistingue la contemporaneità e la ricerca degli Orta.

Intanto sul sito www.zegnart.com possiamo conoscere approfondimenti e novità sul progetto.