
Non tutti sono amanti del mondo della moda e soprattutto della nuova professione di “influencer“, in particolare, quando contattano imprenditori e commercianti per avere merce e prodotti in cambio di visibilità. Questo è quello che è successo a Joe Nicchi, gelataio di Los Angeles e gestore del CVT Soft Serve, un camioncino ambulante che vende gelati, coppette e dolci vari. Una vicenda esemplare che fa molto riflettere sul peso che hanno assunto oggi i social nella nostra vita, non solo privata.
Vintage
Quello del gelataio è un secondo mestiere per Joe Nicchi. Per arrotondare lo stipendio ha acquistato un camioncino vintage e dopo aver fatto la prima comparsa in televisione con uno spot pubblicitario, ha ottenuto una indiscussa personalità e un discreto successo. Lui stesso, basta osservare le foto sui social, ha un carisma naturale e un look speciale che cattura facilmente l’obiettivo della camera fotografica.
No Influencer
Il successo dell’attività di Joe Nicchi ha attirato l’attenzione di alcuni influencer con svariati migliaia di follower che hanno proposto a Nicchi di postare delle foto con il suo camioncino sui loro account. Senza, in cambio di questo “favore”, pagare il prodotto in questione. Pubblicità gratis in cambio di assaggi e prelibatezze.
Joe Nicchi non si è limitato a un gentile “no, grazie”. Come ha raccontato al Guardian, e riflettendo su quel tipo di offerta ricevuta, ha deciso di passare all’attacco. Ha preso quattro immagini le ha incollate insieme corredando il tutto con una frase “gli influencer pagano il doppio”. Lo ha appeso fuori dal suo camioncino con tanto di hashtag, #InfluencersAreGross.
La sua storia ha fatto il giro del mondo dandogli un ritorno enorme sul web e sui social. Più clienti, più curiosi, persino più follower, e tante persone che si sono dimostrate solidali nei confronti della sua attività. L’attore/gelataio non è contro il mondo del web, sa che è utile per diffondere il proprio business e per stabilire una connessione con la propria potenziale clientela. Ma non vuole dipendere dalle sue regole. “Se Instagram domani sparisse, il mio camioncino rimarrebbe. Il lavoro dell’influencer probabilmente no”, così afferma Joe Nicchi. E voi siete d’accordo?