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Roséxpo: la nobilitazione del vino “rosa”

Roséxpo: la nobilitazione del vino “rosa”

Salone Internazionale dei vini rosati: Lecce: 19/21 giugno 2020 VII edizione

Quella del vino rosato è una storia alquanto recente. Secondo gli studiosi, infatti, il vino rosé nasce in Francia, alla fine dell’Ottocento, grazie al senatore veneziano Pompeo Molmenti, possessore di alcuni vigneti a Moniga del Garda, che durante un viaggio Oltralpe ne avrebbe apprezzato i rosati e approfondito i metodi produttivi. Tornato in Italia applicò la vinificazione in bianco alle uve tipiche del Garda (Groppello, Sangiovese, Barbera, Marzemino), creando una tipologia di rosato del tutto peculiare. I metodi produttivi si diffusero poi ben presto in tutta Italia, giungendo fino in Puglia dove, nel 1943, durante la Seconda Guerra mondiale, l’azienda Leone De Castris produsse il Five Roses, il primo vino rosato italiano a essere imbottigliato e commercializzato in Italia. Si tratta di un vino salentino ottenuto dal 90% di uve Negroamaro e dal 10% di Malvasia Nera.

A oggi il vino rosa, così chiede di essere chiamato quello italiano, vive una seconda vita: quella del riconoscimento sia del suo valore che della sua qualità a livello internazionale. Certo la strada da percorrere è ancora lunga se si considera che su 20 mln di ettolitri di vino rosato prodotti ogni anno a livello mondiale, l’Italia rappresenta appena il 10%. Anche per questo nasce Roséxpo, il Salone Internazionale dei Vini Rosati da un’idea di DeGusto Salento, l’associazione dei produttori di Negroamaro, l’incontro tra i diversi terroir vocati alla produzione di rosé.
Ogni edizione di Roséxpo, giunta quest’anno alla sua VII edizione, è l’occasione per approfondire le diverse esperienze proposte dai produttori che hanno scritto un pezzo di storia del Paese attraverso la produzione del vino rosato divenuto ormai parte integrante della vicenda vinicola italiana ed emblema del made in Italy nel mondo.

La città di Lecce si tingerà di “rosé” e darà la possibilità di far conoscere il vino rosato, di cui l’Italia è artefice fin dal secolo scorso, a appassionati, winelovers, semplici curiosi e addetti ai lavori. 

Chi invece non potesse partecipare, potrà trovare ampia ispirazione nella ricercata selezione di vini rosé italiani online su Destination Gusto, l’e-shop per gli appassionati del buon vino e del buon cibo italiano. Lo stesso Destination Gusto sarà con i suoi “esploratori del gusto” fra i visitatori del Salone, alla scoperta di quei produttori, da Nord a Sud, che ancora non siano presenti sul portale che, a oggi, ospita circa 50 etichette “rosa”..

Credits: 

https://rosexpo.it/

enolo.it