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Coco Chanel: cinquant’anni dalla morte dell’icona di moda femminile del ventesimo secolo

Coco Chanel: cinquant’anni dalla morte dell’icona di moda femminile del ventesimo secolo

Coco Chanel è senza ombra di dubbio una delle icone indiscusse del ventesimo secolo. Il 10 gennaio 1971 moriva a Parigi la grande stilista francese (una delle più grandi di tutti i tempi), punto di riferimento di stile ed eleganza senza precedenti. Gabrielle Chanel, o meglio, per tutti nota come Coco Chanel, continua a rimanere ancora un mistero. Nonostante i racconti, le biografie e i film sulla sua vita. Una donna nata da una famiglia poverissima. Rimasta orfana e risorta alla vita stessa diventando la prima grande influencer della storia e l’ icona che ha rivoluzionato per sempre il mondo della moda.

Gabrielle Chanel

Coco Chanel: cinquant’anni fa moriva l’icona incontrastata della moda

Una donna dotata di un’intelligenza e creatività fuori dal comune. Non solo: è riuscita a rimanere un mistero anche a tanti anni di distanza dalla sua morte. Ad esempio, riguardo la Coco Chanel privata, i suoi grandi amori, le sue più avvincenti passioni che abbracciavano anche l’intero mondo femminile, ed infine  i suoi immensi dolori. Un periodo storico altresì difficile da sopportare, con la guerra mondiale che distruggeva il mondo. La vita più significativa di Coco (e che esprime al meglio il suo genio indiscusso) è vista dal settimo piano dell’ hotel Ritz di Parigi tra le inseparabili sigarette, modelle filiformi, abiti iconici e giovani amanti. Senza dubbio il racconto talvolta romanzato di un mito, nonché una leggenda, che influenza tuttora intere generazioni.

“Se sei nato senza ali, non fare mai nulla per impedire loro di crescere”

Coco Chanel, all’anagrafe Gabrielle Chanel, è stata senza ombra di dubbio, la stilista più rivoluzionaria del ‘900: la sua vera storia, dall’infanzia infelice al tubino nero, fino al tailleur in maglia affascina tuttora molti esperti fashionisti. Un’infanzia sfortunata. La prematura morte della madre, l’abbandono da parte del padre Henri-Albert Chanel, che di mestiere faceva il venditore ambulante. Gli anni in affidamento alle suore del Sacro Cuore, a Aubazine. Circondata solamente da donne vestite solo di abiti austeri, rigorosamente bianchi e neri. È proprio qui che Gabrielle inizia a diventare Chanel: l’antitesi dei colori contrastanti e la severità delle linee saranno, un domani, la caratteristica distintiva del suo fare moda.

Gabrielle inizia a diventare Coco Chanel

Compiuti i 18 anni, Gabrielle inizia a lavorare come commessa nella bottega Maison Grampayre a Moulins, e allo stesso tempo è cantante in un caffè. Pare proprio che intonando la canzone Qui qu’a vu Coco? da questo momento in poi tutti iniziarono a soprannominarla Coco. Ed è proprio in un caffè di Moulins che fa il primo dei molteplici incontri importanti che costelleranno la sua dorata esistenza. Si lega sentimentalmente ad Étienne de Balsan, figlio di imprenditori tessili, che la invita a trasferirsi nel suo castello a Royallieu. Una relazione lunga ben sei anni, che si rivela un incontro più che fortunato per la stilista: Étienne non è solo un amante/fidanzato, ma è anche e soprattutto il suo primo grande finanziatore.

Bravissima a creare cappelli: in controtendenza con la moda dell’epoca

Coco è bravissima a creare cappelli e, ben presto, le donne che gravitano nella compagnia di Balsan se ne innamorano perdutamente. Le sue creazioni, richiestissime, spingono la sua natura dinamica a muoversi a Parigi nel 1908 e, poi, a Deauville dove, nel ’14, apre i suoi primi negozi, seguiti nel ’16 da un salone di alta moda a Biarritz. La moda di quel tempo seguiva canoni molto obsoleti: il corsetto, la crinolina, gabbie in cui le donne si costringevano. Così, Chanel, sempre controcorrente e rivoluzionaria, inizia a creare modelli sportivi, dalle linee semplici e morbide, al di là di ogni costrizione e in linea con la nuova tendenza innovativa d’inizio secolo. È il 1916 quando Rodier, industriale tessile francese, le dà in esclusiva il jersey, tessuto che si rivela essere il miglior interprete delle creazioni Chanel.

L’abbinamento gonna, pullover e cardigan diventa, così, il primo look distintivo della moda firmata Chanel. Colori?  Il grigio, il beige e il blu scuro oltre a, ovviamente, il connubio bianco e nero, carissimo al suo stile. Nel 1920 apre la sua prima boutique a Parigi al n.31 di Rue de Cambon. Crea il suo primo e famoso profumo, lo Chanel N.5, una fragranza senza tempo che, tutt’oggi, è considerata una delle migliori mai realizzate nella storia. Poco dopo, nascono altri profumi, come il N.22, il Gardenia e il N.19. Coco Chanel chiama con sè il conte Etienne de Beaumont e il duca Fulco di Verdura per dare il via a un atelier dedicato alle creazioni di bigiotteria.

Coco Chanel: un mito intramontabile. La nascita della celebre Chanel 2.55

Durante gli anni ’30, nasce la celebre Chanel 2.55, ovvero la borsa più copiata al mondo dal giorno in cui è stata creata. Con lo scoppio della Seconda Guerra Mondiale, Coco Chanel è costretta a ritirarsi momentaneamente dalle scene della moda, ma per poco. Perché il suo ritorno, nel ’54, la vede vincente ancora una volta, al contrario di quanto affermavano i critici dell’epoca che la davano per finita. Gabrielle, ora, è una donna di 71 anni. Nella sua nuova collezione N.5 post-guerra Coco Chanel fa sfilare il tailleur in maglia, quello che verrà indossato anche da moltissime celebrità nel mondo, dalle più famose alle meno note.

Tra loro anche Jackie Kennedy che, nel giorno dell’assassinio del marito JFK, indossava proprio un tailleur Chanel in maglia caratterizzato da un accesa nuance rosa: così, l’alta moda si è mescolata inconsapevolmente con uno degli avvenimenti più drammatici del Novecento. È il 10 gennaio 1971 quando, nella sua suite all’Hôtel Ritz di Parigi, Gabrielle Coco Chanel si spegne all’età di 87 anni. Una vita vissuta completamente, che ha cambiato per sempre la moda internazionale e la concezione del corpo femminile e della femminilità.