Il saluto su Twitter di Beatrice Borromeo “Ciao nonita mia”
Marta Marzotto è morta nella serata di ieri, 28 luglio, aveva 85 anni.
Malata da tempo e ricoverata da qualche giorno alla clinica La Madonnina di Milano, Marta Marzotto, solo pochi mesi fa, in un’intervista a Luxgallery, ci raccontava di quanto non avesse paura della vecchiaia anzi, aveva il solito spirito combattivo e rivoluzionario, tantissimi progetti e nessuna voglia di smettere di divertirsi.
“Se avessi saputo prima quanto mi sarei divertita e sgravata da pesi e problematiche a quest’età, mi sarei aumentata gli anni da sola, per crescere più in fretta. Ho dei figli meravigliosi, una nipote – Beatrice – che è la luce dei miei occhi, faccio quello che voglio, mi sposto dove e come posso senza dover dare spiegazioni né giustificazioni” – diceva un’energica Marzotto in occasione del lancio della sua biografia.
Donna libera e anticonformista, stilista, ex modella e musa ispiratrice del pittore Renato Guttuso, Marta Marzotto ha vissuto una vita eclettica e piena abbastanza da riempirne 100 di vite.
Nata in una famiglia povera nel 1931 a Reggio Emilia, Marta Vacondio, papà casellante delle ferrovie e mamma mondina, trascorre l’infanzia a Mortara, in Lomellina. Da giovanissima inizia a lavorare nelle risaie della zona, poi diventa apprendista sarta. Il salto vero, nel mondo della moda, la porta a Milano. Agli inizi degli anni ’50 conosce il conte Umberto Marzotto, proprietario insieme ai fratelli dell’industria tessile che porta il suo nome. Due anni dopo il matrimonio, da cui nascono 5 figli e da cui eredita il titolo di contessa che le rimane anche dopo il divorzio.
Iconica per il suo stile originale e eccentrico, Marta Marzotto tra le altre cose verrà ricordata come la signora dei salotti. Epiche le sue feste e la sua passione per i gioielli e per gli abiti ma anche per la cultura e per l’arte.
