
Morta Marina Ripa di Meana, nel video-testamento affidato al Tg5 racconta: “Avevo pensato al suicidio assistito in Svizzera, poi…”
E’ morta nella giornata di ieri, a Roma, all’età di 74 anni, Marina Ripa di Meana, signora da copertina e donna controcorrente. Da oltre 16 anni anni combatteva contro il cancro, come lei stessa aveva raccontato nello scorso maggio. Era nata il 21 ottobre 1941. L’eclettica marina si è spenta nella sua casa tra l’abbraccio dei cari, dopo aver combattuto una lunga malattia. Per suo volere – spiegano fonti della famiglia – non sono previste cerimonie funebri.
È morta a Roma, nel pomeriggio, Marina Ripa di Meana. Aveva 76 anni, combatteva da 16 anni contro il cancro → https://t.co/awbvAoFlZe pic.twitter.com/FB7cPEcLoK
— Rainews (@RaiNews) 5 gennaio 2018
Il video-testamento di Marina Ripa di Meana
«Dopo Natale le mie condizioni di salute sono precipitate. Il respiro, la parola, il mangiare, alzarmi: tutto, ormai, mi è difficile, mi procura dolore insopportabile: il tumore ormai si è impossessato del mio corpo. Ma non della mia mente, della mia coscienza. Ho chiamato Maria Antonietta Farina Coscioni, persona di cui mi fido e stimo per la sua storia personale, per comunicarle che il momento della fine è davvero giunto. Le ho chiesto di parlarle, lei è venuta. Le ho manifestato l’idea del suicidio assistito in Svizzera. Lei mi ha detto che potevo percorrere la via italiana delle cure palliative con la sedazione profonda». Lo ha “detto” Marina Ripa di Meana in un video-testamento mandato in onda ieri sera dal Tg5.
«Io che ho viaggiato con la mente e con il corpo per tutta la mia vita, non sapevo, non conoscevo questa via. Ora so che non devo andare in Svizzera. Vorrei dirlo a quanti pensano che per liberarsi per sempre dal male si sia costretti ad andare in Svizzera, come io credevo di dover fare. È con Maria Antonietta Farina Coscioni che voglio lanciare questo messaggio, questo mio ultimo tratto: per dire che anche a casa propria, o in un ospedale, con un tumore, una persona deve sapere che può scegliere di tornare alla terra senza ulteriori e inutili sofferenze».
Marina Ripa di Meana e il videotestamento: “Fate sapere ai malati terminali che c’è un’alternativa al suicidio in Svizzera” https://t.co/hggZ97udok
— la Repubblica (@repubblica) 5 gennaio 2018
La carriera di Marina Ripa di Meana
Dalla fine degli anni ’70 ha cominciato sempre più spesso ad apparire in tv, ha avuto un piccolo ruolo nel film Assassinio sul Tevere. Dopo aver fatto da valletta a Maurizio Costanzo, ha partecipato come opinionista o protagonista di trasmissioni ponendo temi come la tutela del paesaggio, l’esaltazione del bello e della difesa degli animali.
Dagli anni Novanta ha partecipato a svariate campagne contro lo sterminio dei cuccioli delle foche, contro l’uso per moda e vanità delle pelli e delle pellicce, contro le corride, contro gli esperimenti nucleari francesi nell’atollo di Mururoa. Nel 2009 ha partecipato come concorrete al reality show La fattoria condotto da Paola Perego con Mara Venier; nello stesso anno ha preso parte a una puntata della terza stagione della fiction I Cesaroni, trasmessa anch’essa su Canale 5, in cui ha interpretato sé stessa.