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Le 5 regine degli anni ’60: dimenticarle è impossibile, emularle invece si può

Le 5 regine degli anni ’60: dimenticarle è impossibile, emularle invece si può

La pop art di Andy Warhol, la guerra in Vietnam, gli anni della beat generation, delle rivoluzioni pacifiste, l’exploit delle star hollywoodiane, l’amore libero: i mitici Sixty hanno segnato la storia di un’epoca che ancora oggi graffia i cuori di creativi e artisti della moda e del design. Un periodo gravido di icone di stile, donne, bellissime, di classe, mai volgari, mai “troppo”. Una classe che nasceva innata e probabilmente è proprio questa naturalezza che ne ha garantito l’immortalità. La rosa dei nomi delle icone del fashion è davvero assortita ma alcune più di altre hanno innamorato tutto il mondo, il loro stile è e resterà sempre intramontabile. Ecco le 5 icone di stile degli anni ’60 che regnano ancora indisturbate dentro le cattedrali dell’alta moda internazionale.

We love Sixties: le 5 icone di stile che hanno ispirato il fashion system

Jane Fonda

https://www.instagram.com/p/Bt1uCJbFKiD/

Jane Fonda non ha mai fatto sforzi per uscire dagli schemi, dalle etichette e dettami conformisti della moda degli anni ’60. Simbolo del femminismo, icona dell’aerobica, attrice pluripremiata, erede della dinastia di Hollywood, Jane Fonda ha segnato la sua epoca, e anche la nostra.

Twiggie

https://www.instagram.com/p/BtwXrLdFYKz/

Twiggy Lawson, in arte semplicemente Twiggy, è forse il nome più celebre nel panorama dell’alta moda internazionale e non per nulla fu la prima vera modella al mondo. Nasce a Londra il 19 settembre 1949, il suo nome d’arte è Lesley Hornby e si è sempre contraddistinta per aver anticipato parecchie tendenze contemporanee. Una tra tutte? La prima minigonna, madre dei minidress che oggi si abbarbicano sui corpi semivestiti delle Star, nacque dall’estro stilistico di Mary Quant e fu indossata proprio da Twiggy.

https://www.instagram.com/p/BuCH8lNgGwS/

Eclettica e anticonformista Twiggy era il compendio di quell’ottimismo divampato dopo l’eccessiva austerità degli anni postbellici e ancora oggi suscita curiosità e meraviglia. Twiggy si guadagnò il podio come modella per eccellenza quando da Londra si approdò a New York dove venne accolta da tutti come una vera regina pop. Ancora oggi le sue minigonne svettano sotto quelle gambe lunghe e magre nelle prime fotografie di moda datate anni ’60.

Brigitte Bardot

https://www.instagram.com/p/BsBCSu_F69h/

BB, magica intramontabile, Brigitte Bardot, icona di stile francese nonché emblema di un’epoca votata alla libertà. Uno stile sensuale (ricordate i micro bikini?), semplice, provocatorio a volte sbarazzino (minigonne, magliette alla marinaretta), un velo di rossetto nude e l’effetto Bardot è assicurato. Per eguagliarla al meglio non potremmo che partire da trucco e parrucco: piega beach waves e make up effetto “bonne mine” ma con una “calcatura” in più sullo sguardo.

https://www.instagram.com/p/BrQ0eLClZ32/

Jackie Onassis

https://www.instagram.com/p/Bm-MJjoBIBg/

In Jackie Onassis, si condensa la storia della moda americana degli anni ’60. L’evoluzione dello stile di Jackie Kennedy è passato da tailleur color pastello, cappelli a tamburello e fili di perle al collo tipiche degli anni ’60 fino ad approdare agli anni ’70 e ai classici tailleur pantalone in colori gioiello, giallo sole o denim. Da sempre innamorata della moda, in particolare di griffe come Dior e Givenchy, appena entrata alla Casa Bianca in qualità di First Lady ingaggiò uno stilista francese per occuparsi della creazione dell’intero suo guardaroba.

https://www.instagram.com/p/BhacHFqhJeS/

Jane Birkin

Jane Mallory Birkin, attrice e cantante britannica, classe 1946, non solo si è guadagnata l’appellativo di icona di stile degli anni ’60 ma ha anche dato il nome al modello Birkin Bag firmato Hermes più desiderato di sempre.

https://www.instagram.com/p/BuEzihRD6A7/

La storia che lega l’importante casa di moda alla splendida Jane ha un non so che di simpatico e provvidenziale. Correva l’anno 1981 e durante un viaggio aereo Jane si sedette casualmente a fianco al CEO della maison francese, Jean-Louis Dumas. Ad un certo punto Jane deve essersi lamentata perché il marito, Jacques Doillon, aveva riposto all’interno della borsa di Jane il contenuto in modo confusionario. Il CEO di Hermes le disse di procurarsi una borsa con delle tasche e lei rispose che quando Hermes ne avesse fatta una lei l’avrebbe acquistata. Umile, semplice e autentica: i tre segreti di Jane per guadagnarsi l’immortalità iconica.

https://www.instagram.com/p/BrX5k5TjDJR/